Meglio nessun accordo che un brutto accordo. Con questa massima il ministro delle politiche agricole Luca Zaia (nella foto) ha scritto la parola fine allo spauracchio Wto. Almeno per questa volta, non ci sar nessun accordo sulla riduzione dei dazi e quindi il riso d’importazione non sar pi competitivo di quanto non sia gi oggi. Al ministero c’ euforia. All’Ente Risi serenit . Dietro l’angolo, si profila l’health check europeo, cio l’ennesima revisione della Pac e degli aiuti che l’Europa riconosce ai produttori. La filiera italiana, leader comunitario, chieder di prolungare il pi possibile l’attuale aiuto specifico riconosciuto a chi coltiva riso. Buxelles vorrebbe convertirlo invece nell’aiuto disaccoppiato che viene erogato indipendentemente dal tipo di produzione e che, in prospettiva, diminuir . Gli agricoltori temono un livellamento di questi aiuti, che potrebbe essere pi vicino di quel che si pensa, se l’Ue dar il via al nuovo sistema di erogazione su base regionale. Ma per qualche settimana, ovvero fino a settembre, anche i funzionari comunitari andranno in ferie e i risicoltori potranno pensare solo alla maturazione del risone, che molto probabilmente, anche nella prossima campagna commerciale, che inizier in autunno, sar remunerativo.
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più