Terrore brusone. La decisione della Commissione europea di respingere la richiesta della Dow AgroSciences di autorizzare nuovamente – e in via definitiva – l’uso del triciclazolo in risicoltura sta scatenando il panico. La prospettiva che venga revisionato il LMR, ossia il limite minimo del residuo di principio attivo, con la conseguenza che questo fungicida non possa più essere autorizzato neanche in deroga dai singoli Stati membri è considerata una iattura dalla filiera risicola. Oggi è giunta in redazione una lettera dell’associazione dei mediatori Medi@rice (nella foto grande una riunione dell’associazione, nella foto piccola il presidente Massimo Gregori), che afferma: «A seguito di molte lamentele di numerosi clienti dei ns. associati, desidereremmo lanciare un appello alle associazioni di categoria degli agricoltori affinché si possa istituire un tavolo di discussione per scongiurare la cessata commercializzazione dei prodotti a base di “Triciclazolo” che rappresenta, secondo gli agricoltori che ci hanno manifestato le loro preoccupazioni, la molecola che offre la maggior protezione delle piante di riso dagli attacchi della Piricularia-oryzae (Brusone). A tal fine ricordiamo che la produzione delle più pregiate varietà di riso coltivate in Italia (Carnaroli e varietà similari, Arborio e varietà similari, Vialone Nano e Baldo) senza l’ausilio del Triciclazolo, non potrebbero essere coltivate se non con risultati spesso disastrosi a causa della loro alta sensibilità alla Piricularia-oryzae. Prendendo spunto dagli articoli già comparsi su www.risoitaliano.eu, confidiamo in un comune sforzo di tutte le parti attive nella filiera, per la risoluzione del problema che, per molti agricoltori, è di vitale importanza». Un appello che non potrebbe essere più chiaro. Ora si attendono le risposte del mondo sindacale e istituzionale.
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.