La campagna di contrattazione per la produzione 2023 si è conclusa a Mortara. Dopo la seduta di ieri mattina, la commissione prezzi ha annunciato che non verranno emessi nuovi listini fino all’arrivo del prossimo raccolto. Anche noi ci stiamo avvicinando al momento di concludere. Martedì faremo un bilancio di quest’annata di mercato, con l’aiuto di un esperto, per poi riprendere ad analizzare le contrattazioni in ottobre.
BENE INTERNO E LUNGHI B
Nell’ultimo listino sono stati quotati pochi risi e non ci sono novità nei prezzi. I ritiri sono tornati a livelli medi, con 28.540 tonnellate trasferite in 7 giorni secondo l’ultima rilevazione. Le tendenze rimangono quelle descritte all’inizio della settimana (leggi l’ultima analisi). La recettività dei compratori è buona, con alcune eccezioni. Il mercato interno è il più attivo, con una maggiore disponibilità di merce vendibile rispetto ad altri comparti e prezzi raggiunti soddisfacenti. I gruppi Arborio e Carnaroli sono i due in cui questi fattori si manifestano con maggior intensità, la domanda continua ad acquistarli volentieri ai 70-75 €/q lordi a listino. Anche Roma gode di buona domanda e prezzo ma con meno scambi, essendo disponibile meno del 10% nei magazzini dei risicoltori. Baldo e S. Andrea arrivano a NQ anche a Mortara, indicando due segmenti di mercato quasi esauriti.
I lunghi B, sebbene non più quotati, sono richiesti e scambiati. I trasferimenti settimanali sono ridotti, con solo il 5% di risone ancora nei magazzini. Com’è noto l’andamento sorprendente degli “indica” ha portato a prezzi mai così elevati negli ultimi 5 anni, a causa delle difficoltà nelle importazioni. Gli ultimi dati proposti da Ente Risi nella situazione di mercato del 10 luglio (vedi) riportano un calo complessivo nelle importazioni del -26% e relativo ai Pma (Cambogia e Myanmar) del -9% su base annua. Ciò accade per diverse ragioni, tra cui le tensioni nel Mar Rosso che hanno portato i noli marittimi dai 1.000 $ di ottobre agli 8.000 di inizio luglio, con alcune oscillazioni nel corso della campagna.
I TONDI RESTANO BLOCCATI
Gli andamenti nei commerci internazionali dovrebbero supportare anche i mercati dei tondi e lunghi A da parboiled, sebbene questi due segmenti risentano maggiormente dello sviluppo delle esportazioni piuttosto che delle importazioni. Queste sono cresciute del 2% rispetto all’anno scorso. Un valore comunque deficitario in quanto si tratta di un’annata, quella 2022/2023, dove i nostri prezzi elevati per lunghi periodi hanno ridotto notevolmente le esportazioni rispetto all’anno precedente. I segmenti in analisi, infatti, non hanno avuto una campagna entusiasmante e oggi rappresentano i risi con il mercato meno vivace.
I lunghi A da parboiled, quotati 60 €/q lordi a Milano e Novara, non attraggono molti compratori a queste cifre. Sebbene la merce disponibile sia meno del 10%, i compratori confidano in un elevato investimento di superficie per questi risi e non si preoccupano di ottenere scorte importanti. Situazione simile per i tondi, eccetto il Selenio, che gode di buona domanda e previsioni di disponibilità futura non elevate. Un contesto complicato per le varietà meno pregiate come Omega e Terra da prezzi di 45 €/q lordi che non soddisfano i venditori, causando una bassa volontà di scambio da ambo le parti e un mercato bloccato. Autore: Ezio Bosso
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