Il presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi replica alle accuse di Confagricoltura: «Come già evidenziato dal Presidente di ETVilloresi Alessandro Folli nella recente intervista rilasciata al portale Risoitaliano.eu, in apertura di stagione irrigua si sono verificate alcune problematiche che ne hanno condizionato il prosieguo. L’anomalo andamento climatico è causa in primis di numerosi disagi, tra cui un ritardato avvio di richieste irrigue da parte delle utenze, con uno slittamento inevitabile dei tempi di piena messa a regime dei canali per quanto riguarda la gestione idrica, dovuto ad un complesso sistema di regolazione dei livelli che non può essere in alcun modo improvvisato.
Il proliferare inusuale e incondizionato delle alghe e della vegetazione infestante ha poi creato disagi significativi all’ordinaria conduzione idrica, cui il personale consortile ha tentato di ovviare in qualche misura con una serrata attività di taglio. L’inconveniente ha senza dubbio originato una più scarsa disponibilità idrica rispetto al consueto, aggravata ulteriormente – è necessario ricordarlo – dalle esigenze d’acqua della sempre più diffusa tecnica della semina in asciutta del riso. Quest’ultima, non sfruttando la piena disponibilità idrica della primavera, concentra piuttosto le richieste nel mese di giugno, quando il reticolo è però già chiamato a soddisfare le necessità d’acqua funzionali alla bagnatura del mais.
La situazione, lamentata da alcuni utenti per quanto riguarda il Ticinello, è ora rientrata, come ampiamente già illustrato dal regolatore del Cavo agli utenti; impensierisce maggiormente al momento lo status delle aree localizzate ad est, dove si auspica un prossimo svuotamento dei bacini finalizzati alla produzione idroelettrica a fronte di un’evidente criticità connessa alle riduzioni operate quale misura anti siccità, in particolare per quanto riguarda i prelievi dall’Adda».
Il Presidente di ETVilloresi Alessandro Folli, che presiede altresì l’Unione regionale dei Consorzi di bonifica, si dice a tal proposito estremamente preoccupato: «La grave situazione in corso merita un intervento immediato; chiediamo a Regione Lombardia di attivarsi il prima possibile affinché si possa arrivare in tempi brevi ad un rilascio d’acqua dai bacini idroelettrici, provvedimento necessario per ridare sollievo alle numerose aziende agricole che stanno subendo i disastrosi effetti della siccità». La stagione estiva attuale, che in esordio poteva contare su importanti riserve idriche stoccate sotto forma di neve, ha registrato infatti una carenza cronica di precipitazioni sulle Alpi e in generale nei territori che alimentano il Lario. Il suddetto fenomeno, unito alle temperature elevate, ha comportato a partire dal mese di giugno (il terzo più siccitoso a partire dal 1971) un abbassamento costante ed inesorabile del livello lacuale, che attualmente scende di circa 3 cm al giorno. Autore: Consorzio ETVilloresi