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VIETNAM FRENATO DAL COVID

da | 19 Ago 2021 | Internazionale

produzione riso

Il Covid sta mettendo in ginocchio la catena di approvvigionamento risicola in Vietnam: i fattori sono diversi, dall’inattività dei commercianti di riso, alla funzionalità ridotta degli impianti di lavorazione fino alla riluttanza delle imprese ad esportare. Elementi che minacciano di bloccare la distribuzione del riso proveniente dal Delta del Mekong, la principale zona di produzione del riso del Vietnam. Lo spiega Gaotrade nel suo rapporto settimanale sulla situazione risicola mondiale, The Rice, disponibile online. Un esempio ne è la vicenda di Tran Van Nam del distretto di Thoi Lai, città di Can Tho: il risicoltore ha detto di aver raccolto circa 20 tonnellate di riso di alta qualità dai suoi tre ettari. Due mesi fa un commerciante aveva effettuato un deposito per comprare il suo riso ad un prezzo concordato. Una settimana fa, aggiunge il risicoltore, è stato completato il raccolto, ma il commerciante ha chiedo di abbassare il prezzo, altrimenti non lo avrebbe ritirato. Era addirittura disposto a perdere il deposito. Dopo un giorno di riflessione, l’agricoltore ha deciso di ridurre il prezzo. Secondo Nam, molti commercianti hanno deciso di non comprare dagli agricoltori del distretto, scegliendo invece di perdere i loro depositi, e molti commercianti hanno ammesso che questo è effettivamente accaduto. Gli operatori commerciali infatti hanno confermato di aver acquistato quantitativi nettamente inferiori (anche dell’ordine dell’80-90% in meno) rispetto ai precedenti raccolti di riso estivo-autunnale. Il trasporto e la distribuzione del riso si sono bloccati a causa del distanziamento sociale, secondo fonti locali.

Secondo un commerciante vietnamita, i suoi 100 dipendenti con quasi 30 mietitrebbie e 20 barche e chiatte erano soliti comprare e trasportare il riso, ma ora questo non accade più. Per andare a lavorare devono ottenere certificati Covid-negativi validi solo per alcuni giorni e operare in un solo distretto, e questo crea una condizione che non favorisce la natura del loro lavoro. Normalmente, vanno da campo a campo e da provincia a provincia per raccogliere il riso, per un periodo che va dalle 7 alle 14 settimane, ha spiegato. Le procedure relative ai test Covid richiedono tempo e sono costose, e così la maggior parte dei compratori di riso hanno cessato le operazioni mentre altri le hanno ridotte drasticamente. Nguyen Tuan, proprietario di un impianto di lavorazione del riso nel distretto di Thoi Lai, ha ribadito che prima lavorava 6.000 tonnellate di riso al mese, ma ora il volume è inferiore alle 500 tonnellate.

I compratori, i trasformatori e gli esportatori di riso hanno difficoltà a trasportare il raccolto. La Vietnam Food Association ha affermato che dei suoi circa 120 membri, per il distanziamento sociale, la metà ha temporaneamente chiuso i suoi impianti di trasformazione del riso, e il resto ha dimezzato la propria capacità. Il principale porto container di HoChimihnCity, Tan Cang Sai Gon, ha smesso di accettare spedizioni di riso per l’esportazione da luglio, e il terminal Cat Lai è stato colpito da un accumulo di container. Molte città e province del sud stanno attraversando un periodo di distanziamento sociale: per questo le catene di approvvigionamento di riso per il consumo interno e per le esportazioni sono state seriamente colpite, come ha ricordato un alto funzionario della Vietnam Food Association, aggiungendo che l’incertezza che circonda la pandemia ha reso molti commercianti riluttanti a firmare contratti di esportazione. L’associazione ha esortato i suoi membri a rafforzare gli acquisti di risone dagli agricoltori e vuole che il Ministero dell’Industria e del Commercio crei condizioni più favorevoli per i commercianti in modo che possano comprare sul campo e trasportare il risone appena tagliato agli impianti di lavorazione per salvaguardare la qualità. L’associazione inoltre chiede che le autorità diano priorità alla creazione di “corsie verdi” per controlli rapidi ai posti di blocco per i veicoli che trasportano il risone appena raccolto agli impianti di essiccazione, alle riserie e ai porti per l’esportazione e alle località che hanno un’alta domanda.

Vuole anche che la Banca di stato del Vietnam, la Banca centrale, diano istruzione alle banche per fornire prestiti non garantiti agli esportatori in modo che possano acquistare più risone estivo, riducendo i tassi di interesse ed estendendo i termini dei prestiti. Ha invitato le agenzie competenti a dare la priorità alla vaccinazione anticovid per i conducenti di veicoli e il personale direttamente coinvolto nella lavorazione e nell’esportazione del riso Secondo il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, nel Delta del Mekong, dove 1,5 milioni di ettari sono stati seminati con riso estivo-autunnale, oltre 700.000 ettari sono stati raccolti, e il compito sarà completato entro la fine di agosto o l’inizio di settembre, con una produzione di otto milioni di tonnellate.

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