Il riso vercellese sicuro, anzi sicurissimo. Lo certifica il Consorzio Vendita Risone, che ne commercializza la maggior parte e che ha illustrato i metodi con cui applica la rintracciabilit a questo prodotto nel corso di un convegno organizzato dalla Confagricoltura lo scorso 16 febbraio nel capoluogo eusebiano. Il Consorzio va oltre quanto prevede il regolamento europeo 178l: l’ente ha trasformato infatti la rintracciabilit in uno strumento che evidenzia la qualit del riso che produce. Il Regolamento europeo 178/2002 ha una valenza esclusivamente sanitaria, dettata dall’esigenza di rendere disponibili all’Autorit Sanitaria i dati dei fornitori delle materie prime e i dati degli acquirenti del prodotto alimentare finito. Tuttavia se si lavora in un’ottica di sinergia e di filiera pu costituire una occasione per qualificare il prodotto ed precisamente quello che sta facendo il Cvr. Ha implementato nel 2000 un Sistema di Rintracciabilit e Autocontrollo Igienico Sanitario nelle 32 aziende agricole associate, il che significa avere sotto controllo una superficie complessiva di oltre 6.000 ettari. Nell’aprile del 2003 ha ottenuto la certificazione di Prodotto Agroalimentare, basata sia sulla sorveglianza della produzione che sul sistema di qualit . Le caratteristiche oggetto della certificazione sono: prodotti tracciati secondo la norma UNI 10939:2001 (Riso, Mais, Soia), applicazione del metodo HACCP lungo tutta la filiera, prodotti coltivati ed essiccati in Italia. La certificazione di rintracciabilit di filiera agroalimentare comprende le attivit di semina, coltivazione, raccolto, essiccamento, stoccaggio e commercializzazione. Insomma, una rete fittissima di garanzie a vantaggio del consumatore finale.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.