Risaie vercellesi indifese davanti al brusone. A sei anni dall’avvio del progetto, infatti, la Provincia di Vercelli perde il progetto di lotta al brusone e la colpa dello «scippo» è il trasferimento delle competenze relative all’agricoltura alla Regione Piemonte che non intende investire in questo progetto, praticamente unico sul territorio nazionale ed europeo. Oggi la rete di monitoraggio coinvolge le aree risicole di Novarese, Biellese e Alessandrino e prevede la rilevazione del brusone attraverso le captaspore, trappole che catturano le spore dell’agente patogeno: dalla loro analisi, incrociata con le caratteristiche delle varietà di riso e i dati meteorologici, si ottiene il livello di rischio di insorgenza della malattia. Questa analisi, consultabile sul sito della Provincia, veniva trasmessa alle associazioni agricole e diffusa in modo capillare, mettendo sul chi vive l’agricoltore. La Coldiretti eusebiana propone di creare un pool di sostenitori privati per finanziare il monitoraggio. Altri ritengono che, trattandosi di un progetto di ricerca, sarebbe auspicabile che se ne facesse carico l’Ente Nazionale Risi. Al momento, l’unica certezza è che i risicoltori vercellesi resteranno senza difese e dovranno intensificare i trattamenti con agrofarmaci per contenere il patogeno.
PAGANINI PREMIATO DAL MERCATO
Paganini resiste al brusone più del Vialone Nano, assicura un 20% in più di produzione e anche rese più elevate e stabili