La Strada del riso vercellese di qualità porta in Italia una delegazione di alto livello di risicoltori e ricercatori americani. Si tratterranno nel nostro Paese diversi giorni, incontrando i sindacati, l’Ente Risi, la Camera di Commercio di Vercelli che gestisce la Borsa del riso più importante d’Europa e alcune industrie risiere. Questa mattina, presso la sala conferenze del ristorante Di Qui di Vercelli si è tenuto il primo incontro con la delegazione del Rice Leadership Development Program. Il gruppo, capitanato da Steve Linscombe, padre del Clearfield, e composto da Sunny Bottoms, Jonathan Hobbs, David Martin, Kirk Satterfield e Jim Whitaker. Ad accoglierlo, Massimo Biloni, presidente della Strada. Nel pomeriggio, la delegazione è stata condotta nella Riseria SP e ad Euricom. Domani, visiterà la Borsa Merci di Vercelli, incontrerà i rappresentanti locali dei tre sindacati agricoli (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) e dopo pranzo si sposterà verso Cascina Spinola per concludere con una visita al Museo Borgogna. Dopo domani il gruppo incontrerà Ovest Sesia, visiterà l’impianto di Mundiriso e il Centro di Ricerca Ente Risi di Castel d’Agogna. Giovedì passerà la mattinata in Baraggia, successivamente visiterà IRES e Acquaverderiso, dove sarà effettuata l’analisi sensoriale. Infine, venerdì, unico giorno di lontananza con la risicoltura, visiterà il Lago Maggiore per poi dirigersi a Maggiora (NO) per una degustazione di vini.
«Strada del Riso Vercellese di Qualità – ha spiegato oggi Massimo Biloni – è un’associazione nata per la promozione del riso vercellese, in collaborazione con alcune attività imprenditoriali locali e con il Dipartimento Provinciale dell’Agricoltura. 103 imprese sono membri dell’Associazione, divise in varie categorie: agricoltura e coltivazione, ristoranti, Comuni, Provincia, istituti pubblici, agenzie turistiche, giornali, guide, agenzie di viaggio, musei, associazioni di agricoltori, consorzi di produzione e associazioni di irrigazione. L’associazione promuove il territorio e la produzione risicola locale a fiere ed eventi. Puntiamo a lavorare più da vicino con il settore pubblico, come la provincia di Vercelli, i comuni, le scuole, gli istituti dedicati alla formazione agraria e alla promozione del riso e del suo territorio e le associazioni di produttori. Organizziamo visite al nostro “mare a quadretti”, come amiamo definirlo, cercando di farlo conoscere anche a turisti esteri, anche in virtù della posizione strategica, ad un’ora circa di distanza da mare, Alpi, Milano, Torino, i grandi laghi italiani e le splendide zone collinari come le Langhe. A questi valori territoriali, che comprendono anche la presenza del Canale Cavour e della Via Francigena, si aggiungono le doti ottenute con la produzione risicola; ad esempio in Baraggia è possibile trovare l’unico riso DOP in Italia». (segue dopo il video)
Biloni ha ricostruito anche un po’ di storia: gli incroci nel 1925 a Vercelli, il Vialone Nano sviluppato con il primo incrocio (1937) e poi l’Arborio (1946), uno dei risi più famosi al mondo, che porta il nome di un comune vercellese, per scelta del suo costitutore, Domenico Marchetti. Alcune delle antiche varietà di riso tradizionale, ad oggi, sono ancora mantenute e coltivate, come il Gigante Vercelli, Rosa Marchetti e Maratelli. Giungendo ai tempi più moderni: nel 1997 fu sviluppato a Vercelli il riso Venere, primo riso aromatico nero in Europa… Temi affrontati anche dai relatori tecnici dell’incontro, tra cui Maurizio Tabacchi e Luigi Quaglini (Basf), cui ha risposto Steve Linscombe, uno dei breeder riso più famosi al mondo, costitutore delle varietà Clearfield presso la Lousiana State University, ed ora coordinatore del RLDP. (Nelle prossime ore proseguiremo il reportage sull’incontro con un’intervista a Linscombe) Autore: Ezio Bosso