Nonostante il mercato attivo, a dicembre i prezzi mondiali del riso sono rimasti fermi. Secondo il rapporto Osiriz, pubblicato con cadenza mensile e realizzato da Patricio Méndez del Villar, ricercatore presso il Centre de Coopération Internationale en Recherche Agronomique pour le Développement – CIRAD in Francia (www.cirad.fr), e scaricabile dal sito, si sono registrate solo vendite da record in India, grazie ai prezzi molto competitivi. Le vendite thailandesi invece, proprio a seguito della concorrenza indiana, hanno avuto un caldo del 25% rispetto al 2019. La concorrenza indiana non ha, invece, fermato le esportazioni vietnamite che sono aumentate, ma hanno chiuso l’anno ad un livello più basso rispetto al 2019 (circa il 4% in meno, collocandosi per la prima volta davanti alla Thailandia, che è scesa al terzo posto nel mondo dal 1978 e ha raggiunto il suo livello più basso in due decenni).
Tuttavia, la domanda globale è stata molto attiva alla fine dell’anno, specie sui mercati africani, così come nelle Filippine, dove le importazioni dovrebbero raggiungere i 3 milioni di tonnellate nel 2020, appena dietro la Cina, primo importatore mondiale con 3,2 milioni di tonnellate. Al contempo, queste nuove richieste tendono a rafforzare i prezzi internazionali, soprattutto in Thailandia e Pakistan. Anche in India i prezzi sono in aumento, ma mantengono un notevole divario di quasi il 30% rispetto ai principali concorrenti asiatici.
Le stime sull’inizio del 2021 per il mercato mondiale del riso
All’inizio del 2021, il mercato mondiale è ancora interessato da difficoltà logistiche nei principali porti di spedizione a causa della mancanza di container. Di conseguenza, i prezzi internazionali dovrebbero rimanere sotto pressione nelle prossime settimane. Le previsioni per la produzione mondiale nel 2020/2021 sono buone e indicano un aumento dell’1,5% grazie all’espansione delle aree di coltivazione del riso, in particolare in Cina e in India.
Il commercio mondiale dovrebbe riprendersi fortemente nel 2021, con un aumento del 7% a 48 Mt, grazie in particolare all’aumento della domanda di importazioni dal Sud-Est asiatico e dall’Africa. A dicembre, l’indice OSIRIZ/InfoArroz (IPO) è aumentato di 5,9 punti a 230,2punti (base 100=gennaio 2000) contro i 224,3 punti di novembre. All’inizio di gennaio, l’indice IPO era particolarmente stabile, fermo a circa 235 punti, in gran parte influenzato da una rivalutazione delle valute asiatiche contro il dollaro.
Un’India sempre più competitiva sul mercato
In India, i prezzi del riso sono aumentati del 4%, meno che nei suoi principali concorrenti, rimanendo i più competitivi sul mercato. I prezzi indiani sono aumentati principalmente a causa dell’apprezzamento della rupia rispetto al dollaro. La domanda di riso indiano continua ad essere forte, anche da parte dei suoi diretti concorrenti, sebbene in piccole quantità. Il Bangladesh, uno dei suoi principali clienti, dovrebbe importare più di 2 milioni di tonnellate nel 2020/2021. A dicembre, le esportazioni indiane hanno continuato a crescere al ritmo mensile di 1,4 milioni di tonnellate, e potrebbero raggiungere quasi 14,5 milioni di tonnellate nel 2020 contro i 9,8 milioni di tonnellate del 2019.
Nel 2021, l’India dovrebbe mantenere un livello di esportazione significativa per ridurre le sue scorte interne corrispondenti al 33% del suo consumo annuale contro una media quinquennale del 25%. A dicembre, il riso indiano 5% ha segnato 366 dollari/ton Fob contro i 353 dollari di novembre. Anche il riso indiano 25% è salito a 343 dollari da 343 dollari. All’inizio di gennaio, i prezzi sono rimasti stabili.