Il parco dell’Albufera, la zona risicola di Valencia, completamente allagato: la devastazione dell’evento climatico estremo che si è abbattuto sulla zona di Valencia è tutto contenuto in due immagini. Una scattata l’8 ottobre, l’altra appena 3 settimane dopo, il 30 ottobre. L’area delle risaie è tutta blu, invasa dall’acqua. Il raccolto era ormai completato, ma l’impatto sul territorio non sarà facile da arginare. LEGGI L’ARTICOLO.
VALENCIA: IN UN GIORNO LA PIOGGIA DI UN ANNO
Nei giorni scorsi sull’area sono precipitate, in un solo giorno, le piogge di un intero anno.
Un enorme quantitativo d’acqua in un territorio che negli scorsi tre anni era prepotentemente vessato dalla siccità. Ora inondato dai fiumi a carattere torrentizio riempiti con la forza delle acque, portando a valle auto, edifici, e tante vittime, oltre finora. I dispersi sono ancora tanti.
Eppure la città è una delle più verdi d’Europa: qualcosa non ha funzionato, e tra questi i ritardi nella segnalazione dell’allerta. Le scuole erano aperte e le attività, tutto procedeva come se nulla fosse nonostante le numerose segnalazioni dell’arrivo imminente del maltempo. Va ricordato inoltre che il territorio alle spalle della città spagnola è sempre più antropizzato, i corsi d’acqua irregimentati.
EFFETTI SULL’AGRICOLTURA NELL’AREA DI VALENCIA
Un forte impatto ci sarà anche sull’agricoltura, anche se è ancora presto per valutare l’area colpita e l’impatto economico. Il sindacato agricolo Ava-Asaja, a caldo, prevede già che migliaia di ettari di agrumi, cachi, ortaggi, viti e altre colture perderanno il raccolto della stagione in corso. Gli stessi subiranno addirittura problemi irreparabili a causa dell’eccesso di umidità che potrebbe causare la morte delle piantagioni.
Per quanto riguarda gli allevamenti, non si escludono gravi problemi con l’alimentazione e l’abbeveraggio degli animali e persino la morte del bestiame. In quest’ultimo caso sarebbe necessaria l’immediata rimozione delle carcasse per ridurre al minimo un possibile problema di salute pubblica. A un certo punto le autorità hanno dovuto aprire le dighe che stavano collassando per la troppa acqua, anche questo è andato ulteriormente a impattare i fiumi minori, che hanno riversato il carico a valle, verso il mare.
DANA SENZA PRECEDENTI
L’Associazione Valenciana degli Agricoltori esprime innanzitutto il proprio cordoglio per le persone decedute a causa di una Dana senza precedenti nella Comunità Valenciana. Oltre ai danni personali ed economici ai centri abitati e alle infrastrutture di comunicazione, anche il settore agricolo sta subendo perdite catastrofiche dalle conseguenze incalcolabili. Il fenomeno si è sviluppato come piogge torrenziali, grandine e vento, a volte estremo sotto forma di tornado.
RIBERA ALTA E BAIXA LE PIU’ COLPITE
Le regioni più colpite sono La Ribera Alta e Baixa, L’Horta, La Hoya de Buñol, Utiel-Requena, Camp de Túria e Los Serranos, dove si sono registrati accumuli storici di acqua a causa delle forti precipitazioni e dello straripamento di burroni e fiumi. Nelle regioni interne, la forza dell’acqua ha sradicato migliaia di viti e altre colture che, al contrario, erano appena uscite da una delle annate idrologiche più secche della storia. Stagione che aveva causato la morte delle piantagioni per il deficit idrico.
L’acqua, scendendo verso la costa, ha inondato centinaia di coltivazioni di agrumi, cachi, ortaggi, ecc. che, se allagate per troppe ore, potevano causare la morte degli alberi. Naturalmente, il raccolto di mandarini, arance e cachi (che si stavano raccogliendo) nei campi più colpiti andrà perso, riducendo di una buona percentuale la produzione di questa stagione.
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