Forse non tutti lo sanno. Carlo Salvatori, 73 anni, presidente di Lazard Italia e di Allianz spa, appena entrato nel board dello Ior (Istituto per le opere di religione), ossia la Banca del Vaticano, è anche un uomo del riso. Nel senso che da tempo il banchiere fa parte del consiglio d’amministrazione della Riso Gallo, dov’è entrato sia per l’altissimo profilo professionale e per il fatto di rappresentare con grande autorevolezza il mondo del credito, sia per un’affinità culturale con la famiglia Preve: infatti, il capostipite, Mario, è anche un promotore di iniziative sociali nel mondo cattolico. Il sodalizio Preve-Salvatori, del resto, non rappresenta l’unica presenza dei cattolici in risicoltura, un settore tradizionalmente laico. Come abbiamo scritto, la società Terzeria di Sibari è di proprietà della diocesi di Cassano allo Jonio, in Calabria, che è retta dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino, ed il mondo risicolo ha avuto sempre degli ottimi rapporti con la Chiesa cattolica: legati alla risaia per ragioni di famiglia o di ministero sono stati sia il segretario di Stato Angelo Sodano che il suo successore Tarcisio Bertone. (18.09.14)
UN RISO CHE NON SCADE PER 15 ANNI
Un processo di ricerca destinato ad aprire nuovi canali di consumo del riso valenciano ne prolunga fino a 15 anni la scadenza