Caldo e umidità fattori ideali per la diffusione della Pyricularia oryzae, l’agente del brusone: il programma Bruma ha segnalato che la situazione in Piemonte è preoccupante, con valori di rischio sempre elevati. I risicoltori più avveduti hanno trattato i campi con i prodotti autorizzati, perché i danni ai raccolti possono raggiungere picchi del 40%. L’umidità oltre il 90% e la temperatura di oltre 27 gradi favoriscono l’inoculo delle spore: questa fitopatia può infatti raggiungere il 30-40% per le varietà maggiormente suscettibili nelle condizioni pedoclimatiche più favorevoli alla malattia. La malattia è maggiormente aggressiva nei terreni sciolti e poveri di sostanza organica. La difesa si effettua sia con mezzi chimici sia con un’accorta gestione agronomica, evitando, ad esempio, gli eccessi nella concimazione azotata e la non corretta gestione dell’acqua.
Come spiegano Maurizio Tabacchi, Andrea Bergamaschi e Paolo Tassani su L’Informatore Agrario, «il danno più rilevante si verifica quando l’attacco colpisce la base della pannocchia, causandone il totale disseccamento. Tale sintomatologia viene definita «mal del collo o mal del colletto». La difesa chimica, lungamente basata sul triciclazolo è limitata oggi a poche molecole principalmente appartenenti alla famiglia delle strobilurine (azoxystrobin, trifloxystrobin, picoxystrobin, ecc.). A queste molecole monosito, nel 2017, grazie all’autorizzazione in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria concessa dal Ministero della salute, si è aggiunta una formulazione liquida a base di zolfo (825 g/L) dotata di elevata adesività e resistenza al dilavamento. Tale formulato, il Thiopron, privo di solventi e oli minerali o vegetali, è costituito da micelle di zolfo dal calibro uniforme e inferiore a quello degli zolfi tradizionali. Il prodotto trova impiego sia nella difesa integrata, in miscela o in alternanza alle strobilurine, sia nella difesa biologica, da solo e associato a opportune scelte varietali e agronomiche.
Gli autori dell’articolo illustrano anche delle prove che sono state condotte dal2014 al 2017 per valutare proprio l’inserimento di una formulazione liquida di zolfo (Thiopron) nelle strategie di controllo del brusone del riso da Pyrìcularìa oryzae. Queste prove hanno evidenziato l’efficacia dello zolfo sia quando applicato in miscele o in alternanza alle strobilurine (azoxystrobin), oltre a rappresentare una valida soluzione per il controllo in biologico.