Continua l’analisi dei valori di acquisto e affitto dei terreni agricoli proposti da Milano Finanza Patrimoni nel numero di ottobre. Giungiamo nell’ultima grande provincia risicola, Pavia, per la quale i dati forniti dal mensile parlano di costi di acquisto di un terreno a risaia in Lomellina variabili da 30 a 55 mila€/ha e canoni di affitto che oscillano tra 400 e 1000 €/ha.
Valutiamo questi numeri insieme al Direttore dell’Associazione Provinciale della Proprietà Fondiaria, Mauro Bianchi: «Il range proposto per l’affitto è realistico, anche se il valore massimo si riscontra molto raramente. il maggior numero di canoni si individuano tra 30-45 €/pertica (450-750 €/ha). Importante elemento limitante in queste zone è il costo dell’acqua, che può raggiungere i 500/600 €/ha in certe aree e, se sommato al canone di affitto supera i 1000 €/ha, diventa veramente difficile da sostenere in risicoltura. Per questo motivo i valori massimi sono riscontrabili laddove l’acqua è compresa nel canone di gestione dell’appezzamento o ha costi minori in alcune sottoscrizioni non agricole, poco rilevanti ai fini statistici. Anche per l’acquisto la forbice proposta rappresenta la realtà, abbiamo registrato compravendite a 60 mila€/ha ma in casi veramente eccezionali e legati a motivazioni particolari di necessità dell’acquirente o caratteristiche del terreno. Il valore che riscontiamo più assiduamente è 45 mila€/ha, vero spartiacque che definisce la convenienza di un acquisto in Lomellina. Parlando di tipologia di conduzione, più della metà della terra a risaia in provincia di Pavia è gestita in affitto, con un trend in crescita continua in linea con il dato nazionale. Riguardo alla crescita di prezzo ritengo che sia, come consuetudine per questo bene, in linea con l’andamento dell’inflazione, essendo un bene da sempre sicuro e capace di mantenere il suo valore nel tempo».
Parla Greppi
«Ogni situazione aziendale è diversa dall’altra, – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – pensiamo soltanto alle zone, ai tipi di terreni, alla produttività, alle possibilità di irrigazione e alle altre numerose variabili in gioco. Per questo motivo è molto complicato fare un discorso preciso sui canoni di affitto e sui costi di vendita: si rischia di dare forbici troppo ampie e di non descrivere bene la situazione. Anche per quanto riguarda la proprietà o l’affitto vale lo stesso discorso: dipende molto dalle zone e dalla forma giuridica delle aziende. In generale possiamo dire che le forme di proprietà sono aumentate, ma che ci sono casi specifici dove l’affitto è ancora la forma prevalente. Al di là di tutto, quello che è certo è che in questo periodo gli agricoltori si trovano a dover affrontare una vera e propria esplosione dei costi delle materie prime, un aumento esponenziale dovuto soltanto in parte alla pandemia. E in questo quadro già complicato non dobbiamo dimenticarci che c’è ancora sul tavolo la questione affitti San Matteo, i cui canoni rischiano di andare alle stelle mettendo a repentaglio la tenuta dell’intero sistema agricolo pavese, visto che da sempre i terreni dell’ospedale fanno da riferimento per il resto del mercato». (L’analisi proseguirà con la situazione in Sardegna) Autore: Ezio Bosso