Meno acqua disponibile, più minacce per la coltivazione del riso: ecco perchè il fatto che sia stato completato il sequenziamento del Dna di oltre 3 mila dei più importanti tipo di riso al mondo ha acceso le speranze del settore a livello internazionale. Si punta quindi ad una nuova «Rivoluzione verde», che, dopo quella degli anni ’60, possa migliorare in modo sostanziale la produttività e la capacità di resistenza del cereale. Ne parla Cecil Morella nell’articolo DNA rice breakthrough raises ‘green revolution’ hopes, che, sulla base degli studi condotti dall’Irri, spiega come con questa operazione si sia sbloccata un’enorme messe di dati. A compiere l’impresa, un gruppo di ricercatori internazionale, che ha cominciato ad operare dapprima nell’ambito del colosso della genomica, la cinese BGI. E’ stato esaminato il tessuto fogliare dai campioni tratti dalla banca dati genetica dell’Irri, l’Istituto di ricerca internazionale sul riso con sede nelle Filippine, che conserva 127 mila varietà. Protagonista di questo immane lavoro il team guidato dall’americano Kenneth MacNaly dell’Irri.
Finora la ricerca aveva individuato soltanto alcuni elementi del patrimonio genetico, ma non si sapeva quali meccanismi fossero controllati dai vari geni: la ricerca spesso era costretta ad affidarsi a tentativi e sforzi guidati più dall’intuito che dalle reali conoscenze disponibili. Ora l’ultima innovazione nel campo della genetica molecolare promette di velocizzare il processo di selezione delle varietà, eliminando la fase dei dubbi e delle prove, tanto che si parla di nuove cultivat migliorate disponibili in un arco di tempo di tre anni, contro i dodici precedenti.
Meno di sei mesi fa, sono infatti già state sviluppate quattro varietà di riso transgenico in grado di essere coltivato in condizioni di alta salinità del suolo, di gran lunga migliori di quelle oggi disponibili sul mercato ottenute con tecniche tradizionali.
Ancora più importante, i paesi leader nella ricerca sul riso dovranno raccogliere le funzionalità su un’unica piattaforma informatica per condividere a livello generale tutte queste informazioni, comunicando in modo sistematico per coordinare la produzione di riso su larga scala. Le conoscenze acquisite vanno condivise e trasferite con l’obiettivo comune di innescare una seconda “rivoluzione verde”, sebbene questa non potrà essere la soluzione magica per tutti i problemi di coltivazione. (21.02.2016)