Ha iniziato a lavorare a Crescentino (Vercelli) il nuovo impianto del gruppo Mossi & Ghisolfi per la produzione di bioetanolo di seconda generazione da biomasse non alimentari. I biocarburanti vengono prodotti da residui agricoli o colture marginali non destinate al consumo alimentare, compresa la paglia di riso. La capacità produttiva è di 60 mila tonnellate annue. Nel 2010 era avvenuta la posa della prima pietra dello stabilimento. Nella bioraffineria, sarà impiegata Proesa, la rivoluzionaria tecnologia made in Italy, risultato di 5 anni di ricerca e un investimento da 150 milioni di euro, grazie a cui la società ha conquistato una leadership a livello mondiale nel settore della chimica sostenibile. Questo utilizzo permetterà di evitare la bruciatura delle paglie, che comporta problemi ambientali, ma che da secoli è utilizzata per concimare il terreno. L’Associazione Risicoltori Piemontesi incentiva la vendita della paglia alla società alessandrina. Finora hanno aderito 70 aziende cui viene riconosciuto un prezzo di 2 euro al quintale. Non basterà e si ricorrerà ad altre biomasse, a partire dalla canna gentile (Arundo Donax) che può essere coltivata sui terreni marginali. Secondo la società in Italia c’è spazio per altri 30 impianti simili. Esisterebbe già un accordo con il Mipaaf per lo sfruttamento di 10mila ettari al Sud. (10.10.2013)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost