Chi offre sessanta, chi ne spunta quaranta, c’è troppa disomogeneità nei prezzi del primo risone tagliato quest’anno in Italia. Così le maggiori borse risi preferiscono non quotare. La domanda cresce di giorno in giorno, anche perché dalle risaie giunge voce di un raccolto così così: tanta produzione ma anche tanta scatola, cioè grani vuoti perché il caldo torrido dell’estate ha danneggiato la fioritura in talune varietà. C’è domanda per i tondi ma è troppo presto per un bilancio, anche se si capisce che il mercato è partito sulle quotazioni dei contratti stipulati prima della pausa estiva, tendenzialmente bassi, e l’industria – particolarmente i grandi gruppi – cerca di restare su quelle posizioni. Le quotazioni della borsa telematica dal 10 al 16 settembre fanno registrare, per le partite di buona qualità, i seguenti valori (prezzi in euro per tonnellate di risone vendute a quel prezzo): Augusto 301 per 250, Baldo 389 per 100, Carnaroli 533 per 15, CL 26 293 per 90, Creso (Alessandria) 293 per 90, Creso (Biella) 293 per 30, Gladio 293 per 70, Loto 293 per 60, Nembo 293 per 285, Thaibonnet 302,5 per 90. Autore: Paolo Accomo, in collaborazione con il Servizio Vendita Risone di Mortara. (19.09.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.