Triestino, ingegnere edile, 46 anni e tre figli, una grande passione per il basket, ministro dello Sviluppo economico dello scorso governo e nuovo titolare delle politiche agricole nel governo Draghi, Stefano Patuanelli non è certamente il ministro che gli agricoltori si aspettavano. Meglio di lui sarebbe stato un leghista o un pidino. Patuanelli è uno degli esponenti del M5S più vicini al Partito democratico ma resta un pentastellato.
Tra tutti gli interessi che ha vantato in questi anni, l’agricoltura non è mai apparsa, neanche di sfuggita. Su un punto, però, è stato categorico: la sua avversione al glifosato. Si potrebbe sperare in un governo breve e in un ministro ininfluente, invece Patuanelli dovrà gestire il delicato dossier Pac e il precedente impegno allo Sviluppo economico ne fa un interlocutore magari disinteressato al tema agricolo ma sicuramente informato sul piano economico. Bisognerà vedere se e quanto avrà l’umiltà di comprendere che le campagne italiane non sono solo la periferia delle città e che la gente si sfama con quel che si miete. Autore: Paolo Viana