Il nuovo sistema dei pagamenti diretti dalla Pac- come spiega il rapporto Nomisma-Ente Risi – introduce misure di ecoschemi la cui adesione da parte dei produttori agricoli è volontaria. Al momento il Ministero delle politiche agricole non ha ancora assunto una decisione definitiva relativamente a tali misure. In un primo momento ha individuato 7 misure di ecoschemi (rispetto ai 40 prevedibili secondo le intenzioni della Commissione europea), che potrebbero essere rivisiti nei prossimi giorni. Dei 7 ecoschemi ad oggi preventivati – e che dalle voci di corridoio sembrerebbero ridursi a 4 ) solo tre (agricoltura biologica, agricoltura integrata, e aumento del carbon stock nei suoli) sarebbero potenzialmente accessibili dalle aziende risicole. (Tempo di seminare…)
Un ecoschema per il riso tutto nostro?
«Non abbiamo ancora un quadro preciso di questi ecoschemi – commenta il presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà – ma in base ai dati che abbiamo raccolto alle informazioni raccolte è difficile pensare che gli ecoschemi siano in grado di compensare il notevole il taglio che subirà il sostegno di base per la sostenibilità. Ritengo che dei 7 ecoschemi oggi in esame, solo quello relativo alla produzione integrata possa interessare adeguatamente il riso italiano. Gli ettari che potranno aderire all’ecoschema biologico, ad esempio, sono limitati. La nostra speranza è che ci sia margine per proporre un ecoschema per il riso, che sia di facile attuazione e di facile controllo». Nelle prossime ore vi spiegheremo cosa succederà sul fronte dell’aiuto accoppiato.(Sai che ogni varietà di riso ha il suo tempo preciso?)