È tornata la Fiera In Campo! Dopo 3 lunghi anni di attesa la principale manifestazione del mondo risicolo ha aperto nuovamente i battenti, per la 44esima edizione. Organizzatori, come consueto, i giovani agricoltori di Anga Vercelli-Biella, la sezione under 40 di Confagricoltura. Ad aprire l’edizione, l’abituale convegno, organizzato nel Salone Monte Rosa del Centro Fiere di Caresanablot (VC), moderato dal direttore di Riso Italiano, Paolo Viana (vedi il video del convegno sulla nostra pagina Facebook). Tema centrale del convegno, la siccità, con il ministro alla transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin ad annunciare che mercoledì il governo prenderà una decisione importante: «Mercoledì affronteremo il tema siccità insieme ai rappresentanti dei dicasteri interessati ed al Primo Ministro Meloni. In quell’occasione confidiamo di poter individuare il commissario che si occuperà della cabina di regia per la risorsa idrica».
MEZZA: «CI AUGURIAMO CHE INSIEME ALLA FIERA TORNI LA PIOGGIA»
Primo ad intervenire il presidente dell’associazione organizzatrice, Giacomo Mezza, che afferma: «Ringrazio gli sponsor e le autorità presenti ma soprattutto ringrazio i ragazzi di Anga Vercelli-Biella, senza i quali questa manifestazione non sarebbe possibile. Mi auguro che siano numerosi i visitatori come lo sono gli espositori, oltre 140, giunti dall’Italia e dall’estero. In questi tre giorni speriamo di riportare oltre alla Fiera anche la pioggia, che spesso ci ha accompagnato nelle edizione passate e saremmo lieti di vedere nuovamente dopo il lungo periodo siccitoso vissuto».
Benedetto Coppo, presidente è di Confagricoltura Vercelli-Biella ha quindi seguito il giovane omologo al microfono, affermando: «Si riparte dopo 3 anni di sosta causati dalla pandemia. L’annata trascorsa è stata difficile, a causa delle note difficoltà agronomiche unite ad un importante aumento nei costi, legato anche allo scoppio del conflitto russo-ucraino, solo in parte compensate dall’aumento dei prezzi. Voglio anche io ringraziare gli anghini, quelli di oggi ma anche quelli ieri. I primi ovviamente per l’organizzazione della manifestazione odierna, i secondi per aver reso Fiera In Campo quello che è oggi attraverso le 43 edizioni precedenti».
CARRÀ PRESENTA I NUMERI DELLA RISICOLTURA
Il presidente di Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, è quindi intervenuto per presentare il contesto attuale in cui si muove la risicoltura nostrana. Egli ha esordito con una battuta rivolta alle parole di Mezza: «La Fiera In Campo porta storicamente perturbazioni, ricordo un’edizione aperta alla presenza di Scalfaro in cui nevicò a dir poco intensamente, mi auguro questa tradizione si confermi in un’annata tanto siccitosa. Ringrazio le istituzioni presenti e che interverranno oggi. Il settore riso in Italia è composto da 3.600 aziende, di cui 65 sono anche pilerie. Gli occupati sono 10.000 ed ogni anno si producono 1.500.000 tonnellate di risone, per un fatturato presso gli agricoltori di 600 mln di €.
Nell’ultimo anno sono cresciute le importazioni del 24% e calate le esportazioni del 28%. In crescita anche le importazioni di riso japonica. Il 70% dell’import di riso nell’Ue è effettuato senza il pagamento dei relativi dazi. Ciò a causa dei molteplici accordi di libero scambio stipulati dalla Commissione europea. L’ultimo è stato quello con il Vietnam che consente l’ingresso di 80.000 tonnellate di prodotto a dazio zero. L’accordo con il Mercosur (60.000 tonnellate entro il sesto anno dall’inizio di operatività) è nella fase di ratifica da parte di tutti gli Stati membri dell’Ue e del Parlamento europeo. La Commissione europea ha ripreso le negoziazioni con l’India, mentre rimangono in stallo quelle con la Thailandia».
«LAVORIAMO AL REINSERIMENTO DI UNO STRUMENTO SIMILE ALLA CLAUSOLA DI SALVAGURADIA NEL SPG»
«Nel 4° Forum sul settore del riso dell’Unione europea, tenutosi il 24 giugno 2021, la filiera ha espresso una posizione comune su diversi temi – continua il presidente di Ente Risi -. In particolare, sulla necessità di modificare la normativa in vigore per prevedere una clausola di salvaguardia sul riso importato dai PMA di più facile ed immediata attivazione (clausola automatica). Altro interesse comune è quello di garantire la reciprocità dal punto di vista ambientale e sociale per il prodotto in provenienza da Paesi terzi.
Partiamo dalle importazioni dai PMA:
Il motivo del calo ridotto negli anni della Clausola di Salvaguardia è legato alla crescita nell’import di japonica, essendo essa legata solo al riso lavorato indica. L’efficacia di questo strumento, infatti, si dimostra con il fatto che in seguito al suo decadimento le importazioni sono aumentate in modo molto importante da Cambogia e Myanmar. I numeri parlano di una crescita del 33% nel confronto tra la campagna di vendite odierna e la scorsa (sempre fino a febbraio). Stiamo lavorando, dunque al reinserimento di uno strumento simile, una clausola automatica, come detto. L’occasione potrebbe essere la revisione del regolamento sul Sistema delle Preferenze tariffarie Generalizzate (SPG) nel quale figura il regime a favore dei Paesi Meno Avanzati (PMA), come Cambogia e Myanmar. Abbiamo ottenuto l’appoggio del Parlamento ma non quello della Commissione, che sarà difficile da raggiungere.» (Scarica la relazione Carrà:Fiera in campo 24 febbraio 2023)
«LE CRITICITÀ SONO RECIPROCITÀ E SICCITÀ»
«In materia di reciprocità, trovo sorprendente in negativo il parere dell’Efsa riguardo all’innalzamento del limite sul triciclazolo – continua Carrà -. Tale prodotto è da tempo vietato in Europa proprio a causa della sua residualità. Cambiare questo valore è un ulteriore passo verso la disparità negli oneri tra produttori europei ed esteri.
Infine, parlando del tema siccità, le premesse per la prossima campagna ad oggi sono pessime. Per arginare il problema, l’Ente Risi, in accordo con le Regioni Piemonte e Lombardia, ha istituito una tavolo di confronto con i consorzi irrigui, con le organizzazioni dei produttori e con l’Airi. Insieme a questi attori abbiamo stilato un documento per l’operatività nel prossimo futuro, che presenteremo entro marzo alle istituzioni regionali. Un problema importante scaturito dalla siccità è il calo nell’investimento di superficie nella risicoltura. il sondaggio semine prevede un calo di altri 8.000 ha dopo quello di 9.000 della scorsa annata e si rischia che i numeri siano ancora peggiori se non dovesse cambiare il contesto irriguo».
Dopo la presentazione di Carrà, il moderatore ha invitato il Ministro dell’Ambente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, l’Onorevole Fabrizio Comba (in rappresentanza del Ministro dell’Agricoltura), il vice-presidente del Senato Gian Marco Centinaio, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa e il presidente di Confagricoltura nazionale Massimiliano Giansanti a salire sul palco. Si è dunque sviluppato il confronto tra i presenti, stimolati da Viana in primis sulla reciprocità.
LA TUTELA DELLA RISICOLTURA È STRATEGICA
«Proprio la settimana scorsa a Bruxelles ho affrontato la questione dell’aumento sui limiti del triciclazolo – afferma Giansanti-. Partendo dal presupposto che dobbiamo fidarci di un ente come l’Efsa, se il limite può essere alzato ciò deve valere anche per il nostro prodotto. Ritengo che il momento sia complesso su molti fronti per la risicoltura ma dobbiamo difendere questo settore in cui siamo leader in Europa. L’istituzione continentale deve capire quale sia il riso che vuole sugli scaffali per i suoi cittadini e far si che gli impegni siano i medesimi tra i produttori interi ed esterni. Noi agricoltori dobbiamo essere meno timidi e rendere chiaro al legislatore quanto sia necessario tutelare la nostra produzione.»
«La nostra timidezza è certificata dalla quantità di temi su cui è stato complesso far valere i nostri interessi – afferma l’Assessore Protopapa -. Continuando su questa strada diminuiranno le produzioni e aumentano le importazioni, causando danni importanti al settore. A livello regionale abbiamo lavorato per mantenere il contributo Pac quanto meno in linea con la scorsa programmazione. Importante lo sforzo fatto per l’aiuto accoppiato. Vi saranno occasioni per i risicoltori anche nel prossimo Psr, magari diverse dalla Lombardia ma a ragion veduta, trattandosi di territori contigui ma con differenti.»
«Il Ministero dell’Agricoltura considera strategico il comparto risicolo – afferma Comba -. Un settore vivace, innovativo e importante per la produzione del paese. Ritengo sia importante quanto ottenuto nella prossima riforma della Pac per tutelarlo, in particolare riguardo al pagamento accoppiato, utile a compensare il taglio del pagamento diretto. In aggiunta avremo i pagamenti dei Psr regionali, che presentano voci dedicate alla risicoltura.»
NECESSARIO ESSERE UNITI E RAZIONALI
Gian Marco Centinaio apre il suo intervento ringraziando ironicamente gli organizzatore: «Vorrei far capire a qualche comico sanremese chi sono i veri giovani agricoltori, che ringrazio per aver organizzato questa manifestazione. Io ritengo che per ottenere risultati nell’interlocuzione con Bruxelles è fondamentale presentarsi uniti. I dicasteri coinvolti in ogni tema devono far fronte comune per poter difendere la nostra produzione, dicendo la stessa cosa quando si confrontano con gli organi europei. La reciprocità è un tema fondamentale.»
«Fino a pochi anni fa pensavamo che tutto si potesse comprare ovunque – esordisce il Ministro Pichetto Fratin -. Oggi gli eventi hanno dimostrato il contrario. L’Ue non è uno stato e non ha fini solidali. É un consorzio dove ognuno fa i suoi interessi. Noi dobbiamo mirare quindi a difendere la nostra sicurezza alimentare, permettendo agli agricoltori di utilizzare gli stessi prodotti utilizzabili nel resto del mondo per protegger le colture. Il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans, ad esempio, sta operando esattamente nella direzione opposta, per ottenere consenso, poiché si avvicinano le elezioni. Il contesto in cui operiamo è questo, bisogna dunque essere molto razionali per poter difendere i nostri interessi.»
CONTRO LA CARENZA IDRICA SERVE UNA CABINA DI REGIA
Si è quindi chiuso il primo giro di interventi ed il direttore Viana ha spostato l’attenzione sul tema siccità.
«Da qui al 2050 i cittadini saranno 10 miliardi, dunque dovremmo produrre più cibo – spiega il presidente di Confagricoltura -. Diventa fondamentale quindi non solo la food safety, come impone da tempo l’Ue, ma anche la food security. Garantire cibo per tutti non sarà così scontato con tutti questi consumatori, ancor di più in un contesto di cambiamento climatico come quello odierno. Il governo ha una larga maggioranza ed ha dimostrato di pesare anche a livello locale nelle ultime elezioni. È il momento di sbloccare progetti annosi, come l’aggiornamento del sistema irriguo.
In Italia l’84% di quello che produciamo proviene da agricoltura irrigata. Nella situazione attuale rischiamo tra poco di dover scegliere tra acqua per l’agricoltura e per la cittadinanza, dovendo ovviamente preferire quest’ultima. Dobbiamo organizzare una cabina di regia per ovviare a questo problema. Abbiamo i fondi del Pnrr ma dobbiamo riuscire ad indirizzarli al meglio per ottenere risultati tangibili. L’Ue, inoltre, deve dare il via libera allo sviluppo di tutte le nuove tecnologie senza demonizzarne alcuna a priori. Ad esempio bisogna puntare sulle new breeding techniques, così da poter sviluppare velocemente varietà moderne, produttive ed adatte al contesto climatico.»
OCCASIONE PERSA LA DIGA DEL SESSERA
«Nel prossimo Psr abbiamo scelto di distribuire le risorse in modo omogeneo a tutti – spiega Protopapa -. Abbiamo dato un segnale sulla sommersione, in quanto la semina in acqua è una tecnica tradizionale nella nostra regione. Capisco che ci si poteva aspettare più sostegno per la sommersione invernale ma si tratta di una tecnica sempre più difficile da attuare, se nel prossimo futuro vorremo preservare l’acqua in inverno per l’estate. Ritengo in ogni caso che bisognerà essere uniti quando si vuole ottenere qualcosa a livello infrastrutturale per conservare la risorsa irrigua. Un’occasione persa per i territori risicoli è stato il mancato ampliamento della diga del Sessera. Questo non è riuscito perché il territorio si è dimostrato poco coeso».
La parola è tornata al portavoce del Ministero dell’Agricoltura, Fabrizio Comba, che ha affermato: «Dovremo lavorare con tutti i dicasteri interessati per contrastare il problema della carenza idrica, sofferta non solo dalla risicoltura. La strategia nazionale è chiara ed è dimostrata dagli importanti finanziamenti stanziati per le numerose iniziative e progetti volti al contrasto di questo fenomeno, dislocati su tutto il territorio nazionale. Purtroppo l’occasione persa con la diga del Sessera dimostra quanto sia importante trovare accordi con tutti gli interessati. Verrà poi sviluppato il piano laghetti, che prevede la realizzazione di 10.000 piccoli invasi da qui al 2030. Il Ministro Lollobrigida vuole istituire quanto prima una cabina di regia per avere una gestione coordinata dell’attuale complessa situazione irrigua».
PICHETTO FRATIN: «MERCOLEDÌ SCEGLIEREMO IL COMMISSARIO PER LA GESTIONE DELL’ACQUA»
«Per risolvere la carenza idrica ad oggi vedo poco di fatto a livello concreto – Spiega Centinaio -. Io penso che la politica debba Guardare al futuro ma contemporaneamente gestire l’emergenza presente. Per questo è necessario nominare un commissario unico, che abbia pieni poteri e possa gestire la risorsa nel modo più sensato ed imparziale. Gli attori coinvolti nella gestione idrica in Italia sono moltissimi ed è impensabile trovare un accordo. Bisogna procedere con una guida dall’alto che sviluppi rapidamente un piano d’emergenza. Dobbiamo fare ciò per evitare che la prossima estate sia uguale se non peggiore della scorsa».
Il Ministro Pichetto Fratin a questo punto del confronto crea la notizia emersa dal convegno: «Mercoledì affronteremo il tema siccità insieme ai rappresentanti dei dicasteri interessati ed al Primo Ministro Meloni. In quell’occasione confidiamo di poter individuare il commissario che si occuperà della cabina di regia per la risorsa idrica. Le portate di laghi e nevai ci portano a dover agire al più presto per gestire al meglio l’acqua. Ciò nel prossimo futuro potrà anche significare razionamenti. L’ ordine di priorità è servizio pubblico, uso agricolo e uso idroelettrico. Pur essendo il ministro della sicurezza energetica sono il primo a dirlo e pensarlo.
Per il futuro è chiaro che dovremo lavorare per creare nuovi invasi, lo stress attuale l’ha reso palese. Questo governo vuole agire e presentare un piano che consideri l’utilizzo di tutti gli strumenti oggi disponibili, anche i dissalatori da apporre lungo le coste italiane».
GIANSANTI: «LA FORTE MAGGIORANZA ATTUALE DEVE SOSTENERE IL SETTORE AGRICOLO»
Massimiliano Giansanti riprende la parola, per concludere l’interessante momento di confronto. Il presidente del sindacato organizzatore afferma: «Oggi la maggioranza al Governo è forte ed è vicino alle posizioni conservatrici che da sempre contraddistinguono la gran parte degli agricoltori. In questa situazione è il momento per far fare un passo avanti al settore. Dopo 3 anni di urgenze ed emergenze, in cui è stato quasi impossibile creare nuovo plusvalore, oggi dobbiamo pensare a cosa vogliamo per il futuro. In questo senso sarà fondamentale supportare l’agricoltura, settore fondamentale nel nostro paese e non solo. Dove l’agricoltura ha un ruolo forte c’è un democrazia forte. Il territorio italiano è per 2/3 gestito dagli agricoltori, siamo leader in Europa in quanto a biodiversità e valore della produzione, non solo economico ma anche sociale.
Voglio dire ai rappresentanti di Governo presenti che è il momento di governarci. Darci risposte ed una direzione facendo anche scelte coraggiose se sono quelle giuste. La popolarità a volte rischia di portare verso scelte popolari ma sbagliate per assecondarla ma non è così che si fa il bene di un Paese. Si deve tornare a dare centralità ad un settore fondamentale come l’agricoltura, concentrandosi anche sull’importanza di avere un approvvigionamento alimentare interno importante. Ritengo sia fondamentale istituire un tavolo che comprenda i dicasteri di agricoltura, ambiente, sanità e sviluppo economico che si occupi del settore agroalimentare. Ciò al fine di chiarire una strategia univoca che porti vantaggio a cittadini e attori della filiera». Autore: Ezio Bosso
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