Il riso che l’Europa importa dal Sudest asiatico è fuorilegge. Tutto, e non solo quello che può contenere triciclazolo. Fuorilegge perchè utilizza – pubblicamente – fitofarmaci non ammessi in Europa. Lo sostiene il professor Alessandro Arioli, Ceo dell’istituto di ricerca Dafees in questa videointervista che sintetizziamo. Secondo il ricercatore, che è stato relatore alla recente Fiera in Campo, «l’utilizzo nel Sudest asiatico di antiparassitari che non sono ammessi in Italia e in Europa genera è una situazione di illegalità perchè la commercializzazione di prodotti sottoposti all’uso di fitofarmaci non segue il concetto della verifica analitica, cioè in laboratorio, della singola derrata, ma bisogna dimostrare sempre, attraverso una certificazione, che non sono state usate sostanze vietate. Ciò è tanto più vero per il prodotto biologico. Nelle regioni da cui proviene il riso, per contro, le molecole vietate sono utilizzate ufficialmente, tant’è che esistono linee guida universitarie per insegnare ai contadini a utilizzarle, e ciò comporta il fatto che non potrebbero essere commercializzati, dal punto di vista legale, in Europa, anche qualora l’analisi di laboratorio dimostrasse che il residuo è zero». Autore: Alessio Facciolo
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