Non ci sono sostanziali novità nelle quotazioni a listino dopo le sedute di inizio settimana. Le variazioni negative presenti nelle voci ancora quotate sono frutto di allineamenti a valori già espressi nei mercati precedenti (leggi l’ultima analisi). Questo sviluppo sembra suggerire la fine del crollo nelle valutazioni occorso nella prima meta di questo 2023. A far propendere per questa tesi vi è anche quanto riferito dagli operatori di mercato. Viene riportato, infatti, che la domanda pare essere in ripresa, alle valutazioni odierne per i tondi e lunghi A da parboiled e a qualche € in meno per i risi da interno. Consolida questa indiscrezione anche l’assenza di diciture nominali, ad eccezione di Omega e lunghi B, per le voci del listino vercellese.
DA DICEMBRE POCHI PASSI IN AVANTI, MOLTI INDIETRO
Vista la grande variazione occorsa, vi proponiamo un riassunto degli step che ci hanno condotto fino ad oggi, analizzando l’andamento sulla borsa di Vercelli. Qui si nota come l’ultimo apprezzamento del 2022 si era registrato a fine novembre. Questo era relativo ai lunghi B, che dopo un lungo vociferare raggiungevano nella borsa piemontese 55 €/q lordi. Tale valutazione si dimostrò poco corrisposta dalla domanda e rientrò dopo due sole settimane a 50 €/q lordi. Da quel momento, eravamo a metà dicembre, per un mese listini fermi e domanda in calo, come avviene spesso in quel periodo di mercato. Il problema è che in seguito la richiesta delle riserie non è più ripartita, sia per difficoltà di collocamento internamente ed all’estero, anche a causa dei prezzi raggiunti, sia per l’arrivo di merce nei porti.
A partire da meta gennaio sono iniziati a calare prima i tondi ed in seguito i lunghi A. In marzo ancora qualche segno positivo, in particolare per i lunghi A da esportazione, ma anche ulteriori cali nelle altre voci. Da metà maggio in poi il vero crollo, in seguito ad un aumento dell’offerta, divenuta sovrabbondante a causa dei pochi scambi visti nei primi mesi dell’anno. Da qual momento ci siamo abituati a vedere le quotazioni perdere 5 €/q sostanzialmente ogni settimana, portandoci a cali attorno al 50% per quasi tutte le voci a listino.
IL CALO DELLE QUOTAZIONI
I tondi sono passati da 75-80 €/q lordi delle prime rilevazioni 2023 ai 35-40 €/q lordi odierni. I lunghi A da parboiled sono oggi a 45 €/q lordi mentre allora erano a 80 €/q lordi. Nel mercato interno si sono esattamente dimezzati i similari di Carnaroli, da 130 €/q lordi a 65 €/q lordi, mentre il Classico con lo stesso calo è passato da 140 €/q lordi a 75 €/q lordi. Calo simile per il gruppo Arborio, da 110 €/q lordi a 65 €/q lordi, mentre un po’ più contenuto per i risi da risotto considerati meno pregiati. Questi non sono più quotati nella borsa di Piazza Zumaglini. Nella borsa di Novara il gruppo Roma però è ancora valutato, a 63 €/q lordi contro il massimo dell’annata di 90 €/q lordi.
Il comparto meno volatile, principalmente a causa di una mancanza di apprezzamento in precedenza, è stato come consueto nel mercato del risone quello dei lunghi B. Tale gruppo merceologico si torva oggi a 43 €/q lordi, poco lontano dai 50 €/q lordi visti come riferimento per tutta la campagna. Ora i risicoltori si augurano che il mercato possa quantomeno chiudersi a queste cifre, nell’attesa di vedere il nuovo punto di partenza con l’arrivo del nuovo raccolto. Autore: Ezio Bosso. Quotazioni
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