Le parole che non ti ho detto è il titolo di un bellissimo film romantico, ma potrebbe essere anche quello di alcune relazioni, tra le tante che si sono succedute al convegno della Fiera in campo di Caresanablot, sabato mattina. Nel senso che alcuni relatori sono stati insolitamente silenziosi, cauti, prudenti nell’affrontare i temi proposti. Prendiamo Luigi Tozzi, responsabile ambiente di Confagricoltura: la sua organizzazione ha sostenuto la denuncia dell’Anga sul finto riso bio ma lui è stato estremamente parco di informazioni sul ruolo delle società di certificazione in un sistema che ha obiettivamente la necessità di essere riformato. Oppure Raffaele Maiorano, presidente dell’Anga: ci è parso preoccupatissimo, lui che produce olio, di rasserenare gli animi dei colleghi risicoltori sui dossier più scottanti, a partire dal negoziato Ttip con gli Usa «che sono pur sempre un nostro importantissimo partner commerciale», ha ricordato. Oppure, prendiamo Massimo Biloni, uno dei massimi esperti nazionali di varietà di riso, nonché responsabile del settore riso di Assosementi: dopo una campagna al fulmicotone contro la legge del mercato interno, ha parlato di «compromesso» con cui «abbiamo cercato di salvare i risi storici» e ha avvisato che tutto il settore dovrà farsi carico della promozione del prodotto «perché non possiamo aspettarci che se la sobbarchi interamente l’industria». Qualcuno, dal pubblico, ha parlato di una certa qual “reticenza” nell’affrontare i temi in agenda da parte dei convegnisti: noi non crediamo che sia così, tant’è vero che la discussione ha tenuto il pubblico incollato alle poltrone per tre ore, come non avviene mai quando va in scena un dibattito pro forma. Crediamo piuttosto che quest’atmosfera dimostri la estrema delicatezza del momento: mercato in tensione, costi incomprimibili, rappresentanza sindacale sotto esame, ingerenze politiche… Per farla breve, i risicoltori sono deboli e i loro rappresentanti risentono di questo clima di incertezza ma non per questo il dibattito si spegne. Deboli ma non vinti. (02.03.15)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.