Spenti i motori delle mietitrebbie, i moltiplicatori di seme sono in attesa della visita di campionatura dal personale del sistema di certificazione: in vista di fine anno si fanno delle riflessioni e si conviene che i prezzi si sono spostati decisamente verso l’alto ma con preoccupazioni sugli ordini ai sementieri anche per le autorisemine sul 2022. Alcune cultivar sembrano vivere una seconda giovinezza e altre sono schiacciate da rapporti internazionali. Uno dei problemi è sicuramente l’esiguo numero di aziende: i moltiplicatori sono circa 150 per una superficie di 11500 ettari, il che rende difficile conferire il prodotto nei tempi richiesti.
La pandemia ha influito inoltre sul personale e quindi sulla qualità e l’unificazione del premio per prebase/base e seconda riproduzione non aiuta. Uno dei fenomeni dell’anno è certamente l’effetto nematode: il trattamento idrotermico alza di 15/20 € la spesa e abbassa la germinabilità. Sarebbe utile che l’industria intervenisse sui programmi di semina del prebase per base, trasferendo elementi di professionalità e gradimento. Autore: Giuliano Compagnin, Balocco.