Piace molto ai sementieri quel Ribe in griglia, ma questo non significa che il 17 dicembre al Ministero delle politiche agricole si troverà la quadra della legge sul mercato interno. E’ Massimo Biloni, il responsabile del settore riso di Assosementi, a puntualizzarlo in quest’intervista esclusiva a Risoitaliano.
Se c’è l’accordo sulla griglia tra le confederazioni agricole perché non si dovrebbe dare il via libera alla riforma?
Perché non è tutto appianato come scrivete. L’inserimento del Ribe ha un valore politico, certo, perché sutura una ferita: era impensabile far sparire questo gruppo, così importante per tutti, dagli agricoltori all’industria. Ma non è tutto.
Qual è il nodo?
Non sono affatto convinto che tutto il mondo agricolo accetti davvero di autorizzare le miscele di riso, scelta politica ben più pesante e distruttiva per il nostro settore. Significherebbe abbattere il valore aggiunto di decine di varietà, condannandole all’anonimato. Tutto il contrario di quel che si predica sull’importanza di differenziare il prodotto e di informare il consumatore.
Qual è la linea di Assosementi?
Siamo contro le miscele, siamo contro la cancellazione delle denominazione delle varietà inserite nella griglia – Assosementi non ritiene legittimo l’obbligo di mettere in commercio una varietà col nome di un’altra, caso previsto per le varietà storiche per cui, una varietà deve per forza essere venduta col nome della capofila -, riteniamo che non sia né economicamente utile per gli agricoltori né sostenibile per un governo. Ci lascia perplessi chi dichiara di difendere la tracciabilità del prodotto e i prezzi all’origine, cioè quello che finisce veramente in tasca al risicoltore, e poi avvalla l’omologazione della legge italiana a quella europea. Noi crediamo che l’Italia debba difendere in Europa la propria qualità, non accettare la massificazione. Ad esempio, perché il Mise accoglie l’obbligo di togliere luogo di produzione e confezionamento dei prodotti dalle confezioni, misura che entrerà in vigore il 14 dicembre? Siamo onesti, si sta tentando un’operazione di spostamento del valore aggiunto: dall’agricoltore agli importatori.
Gliel’ha detto a Guidi, con il quale ha pranzato a Ferrara?
Ma quale pranzo! Ci siamo chiariti con Confagricoltura, certo, ma alla luce del sole, confrontando le idee. E ancora non collimano.
Vi hanno invitato al tavolo di filiera del 17 dicembre o siete ancora in castigo?
Ho letto le dichiarazioni di Guidi in proposito. Era preoccupato perché al tavolo c’erano troppe idee. So che si sono incontrati tra agricoltori e industriali e ora torneranno a incontrarsi anche con noi, che siamo stati regolarmente invitati alla discussione. Ma non mi risulta che quel dialogo a due abbia sciolto tutti i nodi…(10.12.14)