L’India ha chiesto ufficialmente all’Unione europea di ridurre le barriere non tariffarie come i limiti del livello massimo di residui (LMR) sui prodotti alimentari poiché hanno influito sulle esportazioni di riso, per quanto rigaurda i limiti sul triciclazolo, arachidi, peperoncini e spezie, tè, uva, verdure e frutti di mare. Insistendo sul fatto che i limiti massimi di residui fissati dalla Ue su questi prodotti alimentari sono molto più alti dei limiti stabiliti dalle agenzie di fissazione di standard come Codex, e restrittivi del commercio, l’India ha affermato che “rimane preoccupata” per questa pratica in quanto sarebbe sostenuta da motivi diversi dai rischi dimostrati per l’uomo o la salute degli animali o l’ambiente. «Sollecitiamo l’Ue a ridurre ed eliminare questi ostacoli non tariffari», ha affermato l’India martedì durante la revisione della politica commerciale dell’Unione presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). L’India ha esportato merci per un valore di 40,7 miliardi di dollari nell’Ue nei nove mesi fino a dicembre 2019 mentre ha importato merci del valore di 38,2 miliardi di dollari dal blocco commerciale. New Delhi ha anche cercato di beneficiare dell’importazione esente da dazio per tutte le 32 varietà di riso basmati semigreggio rispetto alle otto inizialmente concordate con l’Ue nel 2004. (Fonte: Gaotrade)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost