RISO POTEVA ESSERE ALTERNATIVA AL GRANO
Tra Lomellina e Pavese – precisa Coldiretti Pavia – si concentra oltre il 35% di tutte le risaie made in Italy, facendo di Pavia prima provincia risicola d’Europa con circa 80 mila ettari coltivati a risaia e 1500 aziende agricole attive nel settore. Mentre si avviano le semine stagionali – continua Coldiretti Pavia su dati Arpa Lombardia – gli agricoltori si trovano a fare i conti con il 57% in meno delle riserve idriche accumulate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sottoforma di neve rispetto alla media del periodo 2006-2020.
Uno scenario preoccupante – continua Coldiretti Pavia – proprio nel momento in cui i consumi alimentari mondiali potrebbero nel tempo spostarsi in diversi paesi dal grano al riso, secondo il dipartimento dell’agricoltura statunitense (Usda) che evidenzia come i mercati cerealicoli globali sono stati colpiti dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla quasi completa cessazione delle esportazioni di grano da quel Paese.
FIUMI E LAGHI LOMBARDI A SECCO
All’esplosione dei costi energetici con impatti dal gasolio ai fertilizzanti, si somma la preoccupazione per la grande siccità – precisa Coldiretti Pavia – con i livelli di falda eccezionalmente bassi e il rischio di riduzioni estive della risorsa idrica superiori al 30%. I livelli del Po sono scesi a -3,38 metri al ponte della Becca più bassi che in piena estate e i grandi laghi semi vuoti con il Maggiore che è ad appena il 28% del suo riempimento. Il Lago di Como è a meno del 6%.
La mancata disponibilità di acqua – continua la Coldiretti – pesa nelle fasi iniziali di sommersione, ma anche nei momenti seguenti della coltivazione. A livello nazionale – sottolinea la Coldiretti – si tratta di un settore con 227mila ettari coltivati e 3.700 aziende agricole che raccolgono 1,5 milioni di tonnellate di risone all’anno, oltre il 50% dell’intera produzione Ue, con una gamma varietale unica e fra le migliori a livello internazionale.
LE PRECIPITAZIONI TROPPO SCARSE
Le ultime precipitazioni sono state deboli e poco incisive per cui l’area del distretto del Po e’ ancora in una condizione “estremamente deficitaria” per la quantita’ di risorsa idrica presente e stimata, secondo l’Osservatorio sulle crisi idriche dell’Autorità distrettuale. Senza dimenticare – precisa Coldiretti Pavia – la concorrenza sleale delle importazioni low cost dai paesi asiatici, che vengono agevolate dall’Unione Europea nonostante non garantiscano gli stessi standard di sicurezza alimentare, ambientale e dei diritti dei lavoratori.
ACCORDI DI FILIERA CONTRO L’AUMENTO DEI PREZZI
«Per cercare di contrastare l’aumento dei costi di produzione – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – bisogna lavorare fin da subito sugli accordi di filiera, che sono uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un’equa distribuzione del valore lungo la catena di produzione».
A preoccupare – conclude la Coldiretti – non è solo l’economia e l’occupazione, ma anche la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sono 200 infatti le varietà iscritte nel registro nazionale. Si va dal vero Carnaroli, con elevato contenuto di amido e consistenza spesso chiamato “re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come indicazione geografica protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana. (Fonte:Coldiretti)