La Banca Islamica per lo Sviluppo, in collaborazione con altri donatori, ha lanciato un programma regionale per l’Africa sub-sahariana, allo scopo di sostenere la catena del valore del riso. Con un costo di 300 milioni di dollari, questo programma mira a promuovere l’autosufficienza alimentare nel riso in dieci paesi dell’area.
La prima fase di questo programma coinvolge cinque paesi, tra cui Senegal, Guinea, Gambia, Sierra Leone e Niger. I partner tecnici e finanziari di questo programma si sono incontrati a Dakar, per accelerare l’attuazione dei progetti in questi cinque paesi target, tenendo conto delle esperienze passate, come afferma il responsabile operativo dell’istituto di credito, Fally Badji, con un approccio molto inclusivo. “Nell’attuazione del programma, nessun soggetto nella catena del valore del riso è lasciato indietro. Dal seme alla commercializzazione, attraverso tecniche di produzione, raccolta, commercializzazione. Intendiamo sviluppare una sinergia tra i centri di ricerca agricola, i laboratori di ricerca, i paesi interprofessionali del riso e in particolare gli importatori”.
In Senegal, le autorità hanno istituito un programma nazionale di autosufficienza (Pnar). Il governo si è impegnato a raggiungere l’autosufficienza alimentare nel riso nel 2017, ma il risultato non è stato ottenuto. Le autorità statali stimano che con questo programma regionale pe sostenere la catena del valore del riso, “il Pnar senegalese viene così rafforzato, perché sono stati indicati in dettaglio gli obiettivi per raggiungere l’autosufficienza”.
Nello specifico, prende atto di un documento del Ministero delle Politiche Agricole e Rurali, “si prevede di agire nelle aree delle sementi, della formazione; fertilità; meccanizzazione; il controllo dell’acqua; stoccaggio; commercializzazione, ed altro. È quindi necessario consolidare i risultati già soddisfacenti ottenuti finora, eliminando i problemi riscontrati. E tra le altre sfide che il Senegal deve affrontare, per il settore del riso, il documento menziona “produzione, trasformazione e commercializzazione”.