Il mercato italiano delle macchine agricole tira solo nelle regioni del riso. Secondo i dati di fine 2016, l’anno scorso si è avuto un livello di vendite sostanzialmente pari a quello dell’anno precedente. FederUnacoma (Federazione italiana costruttori macchine per l’agricoltura) comunica che sulla base delle immatricolazioni registrate presso il Ministero dei Trasporti, c’è stata una lieve flessione per le trattrici (-0,5% in ragione di 18.341 macchine vendute rispetto alle 18.428 del 2015), e una flessione dello 0,6% sia per le mietitrebbiatrici (343 unità contro le 345 del 2015) sia per i rimorchi (9.247 unità contro le 9.301 dell’anno precedente); c’è stata invece una crescita del 13,2% per le trattrici con pianale di carico (motoagricole), in ragione di 774 macchine immatricolate contro le 684 del 2015, e una crescita vistosa (+47,8%) per i sollevatori telescopici agricoli. Il mercato nazionale resta comunque ai minimi storici, e solo il sensibile incremento delle immatricolazioni di trattrici verificatosi nel mese di dicembre (+19%), dovuto in parte allo sblocco dei finanziamenti PSR in alcune importanti regioni, in parte alle politiche di marketing messe in atto dalle case costruttrici e dalle reti di vendita per incentivare gli acquisti prima della chiusura dell’anno, ha impedito un passivo più pesante. Al di là del dato medio nazionale, tuttavia, l’andamento delle immatricolazioni nelle singole Regioni si presenta notevolmente differenziato, con i principali mercati in controtendenza: le immatricolazioni di trattrici segnano infatti una crescita del 5,3% in Lombardia, del 9,7% in Piemonte, del 2% in Veneto e addirittura del 27,4% in Emilia Romagna; mentre un vistoso passivo registrano le immatricolazioni in Campania (-19,1%) e in Puglia (- 14,2%).
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Facciamo il punto dei furti d’acqua