Arborio da 70 a 30 euro al quintale e Indica in cantina: la Coldiretti di Oristano traccia il bilancio della crisi che ha colpito anche l’isola, dove è in corso una fuga dal lungo B: «Tutto nasce dalla direttiva europea che ha cancellato i dazi per il riso proveniente dai Paesi più poveri, come la Cambogia – ha dichiarato alla stampa Giovanni Murru, presidente della Coldiretti di Oristano – all’inizio non ci siamo opposti, dato che l’obbiettivo era quello di venire in soccorso di realtà poverissime. È bastato poco però per scoprire che i risultati non erano certo quelli che avrebbe sperato l’Unione europea. Infatti, i risparmi sui dazi vanno a vantaggio unicamente delle multinazionali che gestiscono il mercato mondiale del riso, mentre i risicoltori di quei Paesi, sono rimasti poveri come prima. Nel frattempo, intere popolazioni, come i Rohingya, dell’ex Birmania, sono costrette ad abbandonare le loro terre che le multinazionali vorrebbero trasformare in gigantesche risaie». Sono 3200 gli ettari a risaia in tutta la Sardegna, pochi ma importanti se si considera che la maggior parte della produzione è destinata al riso da seme.
LA CINA DEPRIME I COMMERCI DI RISO
Il commercio mondiale di riso nel 2023 è sceso del 6,2%, Il calo dovuto alla riduzione delle importazioni della Cina.