La Coldiretti chiede un cambio di passo alla Giunta Bonaccini. Non ci sta, la bonomiana, a veder crollare la plv emiliana, cui il riso contribuisce con settemila ettari. «Il sostanzioso calo di quasi il 5 per cento della produzione lorda vendibile, abbinato al calo dell’8 per cento dei redditi delle imprese agricole sono segnali evidenti della necessità di una svolta per il settore agricolo dell’Emilia Romagna» ha tuonato oggi il presidente di Coldiretti Regionale, Mauro Tonello (foto piccola), a margine della presentazione del rapporto agroalimentare regionale. La Regione ha parlato di un’annata segnata dall’eccezionale maltempo, dal crollo generalizzato dei prezzi all’origine e dalle conseguenze dell’embargo russo, ma nella quale l’agricoltura emiliano-romagnola ha comunque tenuto, attestandosi sui 4,094 miliardi di produzione lorda vendibile, un valore che è in linea con l’andamento degli ultimi cinque anni, secondo la Giunta. «Bene anche l’export di prodotti agroalimentari che nel 2014, con un risultato di 5,5 miliardi di euro, consolida il buon andamento del 2013. Il comparto agroalimentare emiliano-romagnolo ha un valore di 25 miliardi di euro (stima su dati Federalimentare) e dà lavoro a 130 mila persone (65 mila in agricoltura e 68 mila nell’industria alimentare)» recita una nota ufficiale.
«Crediamo che l’agricoltura, l’agroalimentare, l’agroindustria abbiano grandi potenzialità e siano una delle filiere strategiche per creare nuovo lavoro – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha concluso a Bologna i lavori di presentazione del Rapporto 2014 sul Sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna promosso da Regione e Unioncamere (foto grande) – metà dei 2,5 miliardi di euro che potranno arrivare in Emilia-Romagna nei prossimi sei anni, grazie alla programmazione dei Fondi europei, fanno riferimenti al Programma di Sviluppo Rurale, valorizzando ricerca ed innovazione, qualità, giovani, tutela del territorio, a partire dal favorire i territori più fragili, quali la montagna. È’ stata una grande soddisfazione avere ricevuto, prima Regione europea, il via libera da Bruxelles al nuovo Psr. Ora lavoreremo per tradurre questo importante risultato in fatti concreti». L’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli ha invitato poi il mondo agricolo a «superare quella frammentazione che ancora caratterizza diversi settori» quasi che questa fosse la vera zavorra. Quindi ha ricordato che «con il nuovo Psr sono in arrivo 1,2 miliardi. Puntiamo su filiere, organizzazione, qualità e programmazione. Insieme alla sburocratizzazione, un tema su cui questa Regione è già impegnata come dimostra il lavoro compiuto con il Registro unico dei controlli».
Un’analisi che non collima con quella della Coldiretti: «È vero che il 2014 è stato un anno particolare sul piano meteorologico, che ha penalizzato le colture – ha detto Tonello – ma produrre in perdita per gli imprenditori agricoli sta diventando quasi strutturale. Come dimostra il buon andamento delle esportazioni ci troviamo nel paradosso che le nostre produzioni sono più valorizzate all’estero che al mercato interno. Dobbiamo potenziare la distintività delle nostre produzioni, rendendo trasparente l’origine di tutti i prodotti agricoli e intervenendo in tutti gli spazi possibili per ridurre i costi delle aziende. In particolare – ha specificato Tonello – dobbiamo ridurre la burocrazia che oggi impegna l’imprenditore fino a un terzo del suo lavoro aziendale. Chiediamo perciò alla Regione di accelerare sul fronte della sburocratizzazione e semplificazione delle pratiche burocratiche applicando la sussidiarietà dando più spazio ai centri di assistenza agricoli nello svolgimento delle pratiche per le aziende». (25.05.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.