L’annata di mercato 2023-2024 volge ormai al termine. Nelle borse merci piemontesi di Vercelli e Novara si osserva un ulteriore aumento delle voci non quotate, a sottolineare la fase di chiusura. Questo fenomeno è sintomatico della riduzione delle trattative commerciali, legato all’ormai ridotta disponibilità di risone vendibile. La domanda, però, si mostra recettiva per quasi tutte le partite di risone messe sul mercato dai risicoltori, anche dei gruppi merceologici ormai non quotati, che rimangono stabili sulle ultime valutazioni registrate, visibili nel listino di Novara.
QUOTATI IN TUTTE LE SEDI SOLO RISOTTI E TONDI GENERICI
I documenti proposti nelle sedi piemontesi mostrano alcune discrepanze, sia per le valutazioni, come nel caso di Carnaroli Classico, sia per il numero di voci ancora valutate. Nel dettaglio, Novara cede al NQ la voce lunghi B con qualche settimana di ritardo rispetto alle altre sedi, ma mantiene ancora una valutazione per tutti i risi tondi, i lunghi A da parboiled e i gruppi Baldo e S. Andrea. Vercelli si allinea a quanto già visto venerdì a Mortara (leggi l’ultima analisi) per quanto riguarda i lunghi A da parboiled, ma continua a proporre una valutazione alla voce Selenio, non più segnalata nella sede pavese. In generale, analizzando tutti gli ultimi bollettini espressi, gli unici comparti ad avere una quotazione in tutte le principali borse di commercializzazione del risone sono i risi da interno dei gruppi Carnaroli, Roma e Arborio e i tondi generici.
INTERNO RICHIESTO, STALLO PER I TONDI
Questi due comparti, come spiegato anche alla fine della scorsa settimana, si trovano in due contesti di mercato opposti. Il mercato interno, nel buon interesse generale all’acquisto delle riserie descritto in apertura, è il gruppo merceologico più cercato dai trasformatori. Lo testimoniano le piccole e grandi variazioni positive proposte in entrambi i mercati in analisi, pur frutto di allineamenti a valutazioni già proposte altrove. Vercelli rimane prudente alla voce Carnaroli Classico, stabile a 70 €/q lordi nonostante in tutte le altre sedi la quotazione sia di 75 €/q lordi. Compresa Novara, grazie all’aggiustamento di +15 €/t su base settimanale. In Piazza Martiri della Libertà si confermano anche i 75 €/q lordi per il gruppo Arborio, riconosciuti allo scambio, e i 70 €/q lordi per il gruppo Roma, anche questi verificati nelle compravendite.
Per i tondi generici, la situazione è di stallo. I pochi scambi sono testimoniati dalla dicitura nominale nel listino vercellese all’unica voce quotata. Il prezzo proposto dai compratori continua a non convincere l’offerta. Tuttavia, il tempo è dalla parte delle industrie, che non sembrano voler spendere di più. Questo perché c’è una maggiore disponibilità di merce in questo comparto, poco meno del 18% del raccolto è ancora presso i risicoltori all’ultima rilevazione Ente Risi, e ci sono minori preoccupazioni riguardo all’investimento di superficie, trattandosi di un gruppo che comprende diverse varietà precoci e moderne. Alcuni operatori suggeriscono che sia difficile vedere apprezzamenti per il comparto da qui a fine mercato. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Autore: Ezio Bosso
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