In questa campagna strana dobbiamo fare grande attenzione alle piccole cose, quelle che solitamente non si presentano o non consideriamo durante le operazioni in campo. Il clima che accompagna la stagione è a dire poco bizzarro: sbalzi termici, periodi asciutti alternati a forti piogge ecc. In questo contesto diventa importante l’attenzione ai particolari: a partire dalla corretta gestione dell’acqua per far sì che il riso “buchi” ed esca dalle alghe, acqua che va movimentata in modo lento e preciso, soprattutto se si utilizzano nella lotta alle infestanti sostanze che si fissano alla superficie del terreno. Ma non è finita qui. Poniamo attenzione anche ai piccoli insetti che ospitano la risaia, come chironomi e coppette. La foto che presentiamo è stata scattata in Lomellina da un tecnico e mostra esemplari di chironomo rosso di importanti proporzioni. Sono stati trovati in una risaia in cui erano state effettuate normali operazioni di aratura tradizionale e laser. Queste larve hanno la capacità di attaccare la pianta del riso ai primi stadi e vanno combattute con decisione. L’unico modo per sterminarle, come nel caso delle coppette (non ci sono insetticidi registrati per questo problema, che si sta estendendo in risaia), è l’asciugatura del terreno, pronta e decisa. Non basta togliere l’acqua per qualche ora, bisogna far letteralmente asciugare la terra. Lo stesso comportamento deve essere posto in atto se notiamo della saprolegna. Tuttavia, facciamo attenzione, in quanto anche le forti escursioni termiche ci portano ad alcuni rischi ed alcune “stranezze” nelle camere. Se il riso seminato con una semina diretta in acqua viene messo in asciutta nelle mattine a basse temperature, sicuramente questo arresta lo sviluppo… Come si sa, questa pianta vuole la “copertina”. Teniamo allora presenti anche i tempi di asciugatura. Ricordiamo che un uso corretto di queste operazioni migliora anche l’affrancamento al terreno delle piccole piante di riso.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.