Nel mese di febbraio, la Thailandia ha registrato un aumento di prezzi del 3% a causa di una domanda piuttosto bassa. La produzione, inoltre, ha subito un incremento del 3,7%, nonostante la siccità di metà anno. La conferma dei dati viene rapporto Osiriz, pubblicato con cadenza mensile e realizzato da Patricio Méndez del Villar, ricercatore presso il Centre de Coopération Internationale en Recherche Agronomique pour le Développement – CIRAD in Francia (www.cirad.fr). Il rapporto completo può essere scaricato solo dal sito www.infoarroz.org.
Prezzi in aumento ed esportazioni in calo in Thailandia
In Thailandia si stima un aumento del 3% dei prezzi (nonostante nel mese scorso l’andamento mostrasse una tendenza a scendere con l’arrivo sul mercato del raccolto fuori stagione). A febbraio, il prezzo del riso thailandese 100% B ha segnato una media di 540 $/ton rispetto ai 525 $ di gennaio. Il parboiled Thai è salito a 534 dollari da 520 dollari. Broken A1 Super è salito bruscamente del 6% a 458 dollari da 433 dollari. All’inizio di marzo, i prezzi tendevano a indebolirsi.
Si registra, inoltre, un incremento della domanda di importazione grazie ai nuovi contratti in Africa e nel Sud-Est asiatico, mentre le esportazioni sono in calo del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’anno scorso infatti le vendite thailandesi sono scese del 25% a 5,7 milioni di tonnellate, corrispondenti al livello più basso degli ultimi 20 anni.