Mercato immobile in tutte le sue sedi, come avvenuto a Mortara venerdì (leggi), ma con l’aggiunta di forti tendenze al ribasso nelle valutazioni. Dopo la pubblicazione dei dati ufficiali sulle disponibilità, che abbiamo analizzato con Paolo Ghisoni in questo articolo, sembra che tutto si sia ribaltato in sala di contrattazione.
TENGONO I LUNGHI A
Gli operatori ci comunicano che all’acquisto si sono affacciati pochi compratori. I prezzi sono talvolta inferiori rispetto a quanto dichiarato dai listini. Lunghi A difficili da vendere a 80 €/q lordi ma non impossibili, assicurati solo per varietà di pregio come Augusto e CL 007. Qui la disponibilità vendibile è la più bassa della storia ma il trasferito ad oggi è pari al 25% contro il 36% dell’anno scorso a pari data. Questo crea un differenza di sole 6 mila tonnellate, rispetto ad una situazione iniziale con circa -38mila tonnellate di risone raccolto. Essendo un riso destinato al mercato estero, inoltre, risulta difficile da piazzare dovendo competere con la merce di altra provenienza.
Rimangono possibili da piazzare alle cifre a listino, i gruppi Carnaroli, Arborio, Baldo e Cammeo, mentre i 95 €/q lordi visti nelle scorse sedute per Barone, gruppo Roma, si ottengono solo con rese alte e pagamenti lunghi. Qui i numeri più o meno rispecchiano le aspettative, con circa il 22% in meno di disponibilità rispetto alla scorsa stagione e richieste che non dovrebbero calare per la varietà che può essere succedanea a tutti i risoni per risotti.
PASSI INDIETRO PER TONDI E LUNGHI B
Le quotazioni dunque, seppur invariate, paiono oggi complesse da ottenere, quasi virtuali, e si sembra prossimi ad alcuni cali, con un piccolo segno meno già presente sul listino di Novara per i lunghi B. Per tale gruppo varietale oggi sembra impossibile trovare compratori a 55 €/q lordi, fattibili solo per pochissime varietà pregiate già nella scorsa seduta. Gli “indica”, in sostanza, sono vendibili massimo a 52 €/q lordi.
Oltre a questa voce, già critica in precedenza, l’altro gruppo merceologico dove e impossibile ottenere le valutazioni a listino per moltissime varietà sono i tondi. Come da noi affermato in precedenza, infatti, questo sembra essere il comparto più sofferente, avendo mostrato i dati sulla disponibilità più lontani dal previsto. I risi tondi vengono oggi pagati 70 €/q lordi, con Centauro ancora a 75 €/q lordi e Selenio a 80 €/q lordi.
I RISICOLTORI NON SI ALLARMINO
Questo contesto, seppur più negativo del precedente, non deve allarmare i produttori. In questa fase non bisogna forzare le vendite per non far calare i prezzi, pensando comunque che ci sono molte differenze quest’anno rispetto alla scorsa campagna.
I prezzi oggi sono remunerativi e, come abbiamo potuto apprendere da Ghisoni , non dovrebbero subire grossi scossoni. Possiamo attenderci una frenata ma allarmarsi e correre alla vendita non è la soluzione. Attendere dopo le feste potrebbe essere il comportamento più equilibrato, utile a non far calare eccessivamente i listini, poi difficili da riportare in alto in contesto di equilibrio tra domanda e offerta come quello che si prospetta alla luce di queste quantità di risone prodotto internamente. Autore: Ezio Bosso.
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