Bruxelles non ha nessuna fretta di concludere l’inchiesta sulle conseguenze delle agevolazioni concesse al riso cambogiano e proveniente da Myanmar. Quindi, la clausola di salvaguardia difficilmente sarà concessa prima delle prossime semine, se sarà concessa. Lo si apprende dalla risposta ad un’interrogazione presentata dall’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, che aveva chiesto di accelerare il procedimento: «La Commissione europea – recita la risposta – è attualmente impegnata in un’inchiesta di salvaguardia relativa alle importazioni a dazio zero di riso Indica dalla Cambogia e da Myanmar, che dovrà stabilire se il prezzo e i volumi delle importazioni abbiano causato gravi difficoltà ai produttori dell’UE. La Commissione europea sta conducendo l’inchiesta di salvaguardia nel rispetto delle rigorose norme previste dai regolamenti (UE) n. 978/2012 e (UE) n.1083/2013 che stabiliscono quali procedure deve seguire perché siano tutelati i diritti di tutte le parti interessate e siano debitamente presi in considerazione i diversi interessi in gioco. Sebbene sia previsto un termine perentorio di 12 mesi per il completamento dell’inchiesta, la durata effettiva varierà in funzione della quantità di argomentazioni espresse e della complessità dell’analisi, pertanto la Commissione europea non può impegnarsi a concludere l’inchiesta entro dicembre 2018. Al pari delle altre parti interessate i risicoltori dell’UE potranno prender visione delle conclusioni della Commissione europea e presentare osservazioni conformemente all’articolo 17 del regolamento (UE) n. 1083/2013. Tale divulgazione non pregiudica le eventuali decisioni che seguiranno».
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