Dopo il riso anche la vite Tea è stata vandalizzata. Ricorderete la distruzione del campo sperimentale di Mezzana Bigli, cui si riferisce la foto. La notte scorsa un episodio analogo si è verificato ai danni del campo sperimentale di vite Chardonnay resistente alla peronospora che era stato piantato dalla fondazione Mach nei terreni dell’università di Verona, nel Valpollicella. Anche in questo caso siamo di fronte a cultivar Tea, che contengono una mutazione genetica non transgenica (cioè non sono Ogm), la quale permette loro di contrastare fino al 70% l’aggressione del patogeno.
Sull’atto vandalico indagano i Carabinieri. «Hanno gravemente danneggiato vent’anni di lavoro – commenta il professor Mario Pezzotti, genetista veronese e ricercatore di fama internazionale -. In primavera vedremo se le piante ce la faranno a sopravvivere e se avranno una ripresa. L’attività in pieno campo per noi è la naturale prosecuzione del laboratorio ed è così importante perché permette di verificare i dati raccolti». La sperimentazione in campo serviva proprio a capire quanti trattamenti fossero realmente necessari per queste cultivar ingegnerizzate.
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