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SULLA PAC C’È DA LAVORARE

da | 19 Giu 2020 | Non solo riso

Dopo l’intervista a Paolo De Castro, Coordinatore S&D commissione Agricoltura del Parlamento Europeo (https://www.risoitaliano.eu/saremo-green-ma-non-a-qualsiasi-prezzo/), siamo stati inondati di precisazioni e richieste di precisazioni sulla dotazione complessiva ed effettiva del budget: in particolare ha suscitato interesse l’analisi del Sole24Ore: “Nonostante l’aumento, se misurata a prezzi costanti, la dotazione complessiva resterebbe comunque al di sotto (del 10% circa) di quella assegnata alla Pac per il periodo 2014-2020”. Cerchiamo allora di fare chiarezza per capire se ci si guadagni o si perda, in soldoni, ed ecco cosa ci spiega un funzionario di Bruxelles: «Il negoziato in corso sul QFP tra i Capi di Stato o di governo al Consiglio europeo si svolge mettendo a confronto le cifre a prezzi costanti, come pure il documento finale esito dell’accordo politico tra gli stati membri riporta le cifre a prezzi costanti che rappresentano anche i massimali da rispettare per la definizione del bilancio annuale dell’UE. Inoltre, tali dati sono validi per il confronto tra le dotazioni PAC complessive UE. Per l’Italia è necessario anche considerare che in seguito all’applicazione della convergenza esterna (se rimane uguale alla proposta della Commissione del 2018) la dotazione PAC subisce un’ulteriore riduzione di circa il 3%».

CONFRONTO NUOVA PROPOSTA (QFP 2021-2027 + NEXT GENERATION EU) CON ATTUALE (QFP 2014-2020) E PROPOSTA INIZIALE QFP 2021-2027

RISORSE PAC – PREZZI COSTANTI 2018 

Confronto rispetto alla dotazione attuale

QFP 2014-2020 / UE-27

Confronto rispetto alla proposta iniziale della Commissione

QFP 2021-2027 / UE27

Primo pilastro Riduzione di 27,9 miliardi (-   9,7%) Aumento di 4 miliardi (+ 1,6%)
Secondo pilastro Riduzione di 6,7 miliardi (-   6,9%) Aumento di 20 miliardi (+ 28,5%)
Totale PAC Riduzione di 34,6 miliardi (-   9,0%) Aumento di 24 miliardi (+ 7,4%)

RISORSE PAC – PREZZI CORRENTI

Confronto rispetto alla dotazione attuale

QFP 2014-2020 UE-27

Confronto rispetto alla proposta iniziale della Commissione QFP 2021-2027
(Totale UE28 – UK) Sistema Parlamento (Dotazione 2020 x 7) Sistema Commissione 9  (02.05.2020)
Primo pilastro Aumento di 10,3 miliardi (+ 3,7%) Aumento di 5,9 miliardi (+ 2,1%) Aumento di 4,5 miliardi (+ 1,6%)
Secondo pilastro Aumento di 5,7 miliardi (+ 5,9%) Aumento di 3 miliardi (+ 3,1%) Aumento di 21,9 miliardi (+ 27,8%)
Totale PAC Aumento di 16,0 miliardi (+ 4,2%) Aumento di 8,9 miliardi (+ 2,3%) Aumento di 26,4 miliardi (+ 7,2%)

Dall’esame di queste tabelle si coglie la prospettiva di una pesante sforbiciata al budget agricolo. L’Unione europea ha tagliato di 34,6 miliardi gli stanziamenti alla politica agricola. Nonostante i 15 miliardi aggiuntivi destinati allo sviluppo rurale, che rischiano comunque di essere messi a disposizione solo nel 2022, il bilancio dunque resta negativo. A prezzi costanti sono state ridotte di 27,9 miliardi le risorse assegnate al primo pilastro e di 6,7 miliardi quelle per lo Sviluppo rurale, il cosiddetto secondo pilastro. Secondo il testo adottato dalla Plenaria del 14 novembre 2018, prima della crisi Covid-19, al paragrafo 17 si evidenzia l’intenzione di “mantenere il finanziamento della politica agricola comune (PAC) per l’UE-27 al livello del bilancio 2014-2020 in termini reali (cioè a prezzi costanti), iscrivendo in bilancio l’importo iniziale della riserva agricola”. La proposta è confermata dal nuovo Parlamento Europeo (Risoluzione del Parlamento europeo del 10 ottobre 2019 sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027) e la mettiamo a confronto con la nuova proposta della Commissione. Il risultato del confronto (proposta Parlamento e nuova proposta Commissione) è circa il medesimo del confronto precedente a prezzi costanti, tenendo conto che la Pac attuale a prezzi costanti vale 383.255 milioni di euro.

RISORSE PAC – PREZZI COSTANTI 2018 

Confronto rispetto alla dotazione attuale

QFP 2014-2020 / UE-27

Primo pilastro Riduzione di 27,9 miliardi (-   9,7%)
Secondo pilastro Riduzione di 6,7 miliardi (-   6,9%)
Totale PAC Riduzione di 34,6 miliardi (-   9,0%)

Ciliegina sulla torta: ENVI si allontana dai colloqui della PAC. Vi avevamo informato, sempre nell’intervista a Paolo De Castro, del risultato ottenuto nel poter analizzare congiuntamente il pacchetto sui piani strategici della PAC (fino a poco fa di competenza solo della commissione agricoltura in associazione con la commissione Ambiente). Ora i relatori ombra ENVI hanno deciso di abbandonare il lavoro congiunto in corso AGRI-ENVI sul regolamento di questi piani strategici, emerso nella riunione dei coordinatori l’11 giugno appena passato. La mossa a sorpresa di lasciare il tavolo dei negoziati, dove hanno appunto “uno status associato”, è stata spinta da Renew Europe (RE), dicono fonti. Ma i membri AGRI del gruppo politico RE non reggono la decisione. In un’epistola inviata al presidente della COMAGRI Norbert Lins, Pascal Canfin ha affermato che i suoi colleghi ENVI «considerano l’elaborazione di emendamenti di compromesso, in particolare sugli articoli relativi all’architettura verde. Quest’ultimo sarà anche quello che presenterà gli elaborati emendamenti di compromesso alla plenaria», ha aggiunto Canfin. L’eurodeputato francese ha invitato Lins ad informare di conseguenza la squadra negoziale e i servizi dell’AGRI, «al fine di garantire che l’attuale struttura di lavoro venga interrotta, sia a livello tecnico che politico, con effetto immediato. Le opinioni di ENVI possono ora essere votate una per una in plenaria – ha sottolineato Canfin – dando a tutti i deputati europei la possibilità di esprimersi a favore di una più forte protezione ambientale. Allo stesso tempo, nessun deputato sarà in grado di nascondersi dietro quei politici specializzati in agricoltura e affermare di non avere alcuna influenza sul rafforzamento della protezione ambientale nella PAC». Autore: Martina Fasani

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