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STATO DI CALAMITÀ

da | 22 Giu 2022 | NEWS

Emilia

Quali misure per salvare l’agricoltura? Si individuano tre operazioni.

  1. Richiesta dello stato di emergenza per l’intero territorio e dello stato di calamità per l’agricoltura.
  2. Rilascio di acque dai bacini utilizzati per produrre energia idroelettrica a supporto dell’irrigazione delle colture.
  3. Deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi.

IL TAVOLO PERMANENTE

Le decisioni – evidenzia la Regione Piemonte in una nota – sono state assunte venerdì scorso nel corso dell’insediamento del tavolo permanente. Tavolo voluto dal presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio. Per Confagricoltura Piemonte sono intervenuti il direttore Ercole Zuccaro e il vicedirettore Paolo Bertolotto. L’obiettivo è monitorare e affrontare la situazione di emergenza. Del tavolo  fanno parte associazioni, enti e consorzi:

  1. organizzazioni agricole;
  2. consorzi irrigui;
  3. Agenzia regionale per la protezione ambientale;
  4. Autorità d’ambito del servizio idrico integrato;
  5. ANBI (Associazione nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari).

Il coordinamento dell’attività del tavolo, che rimane convocato fino al superamento della crisi, è affidato all’assessore all’Ambiente Matteo Marnati.

BACINI IDROELETTRICI

È stata valutata la possibilità di agire, in accordo con i gestori degli invasi, per rilasciare un quinto delle acque contenute nei bacini idroelettrici. Operazione che permetterebbe di garantire 15-20 giorni di respiro e salvare il raccolto. Altra misura sul tavolo la deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi, procedura che compete alle Province e che consente di prelevare più acqua di quella prevista. Questo garantisce la quantità di acqua necessaria per mantenere l’equilibrio stesso del fiume e la vita degli organismi.

LAGHI

Lombardia e Canton Ticino stanno valutando di provvedere ad un maggior rilascio di acqua anche dai laghi. Purtroppo, si tratta di una crisi idrica peggiore di quella del 2003. Il Po ha una portata d’acqua inferiore del 72% di quella naturale. La criticità riguarda l’acqua di sorgente, perché non c’è neve sulle montagne.

L’assessore Marnati, che coordinerà tutte le iniziative correlate alla carenza idrica, ha affermato che verranno messe in campo tutte le iniziative possibili per contrastare la crisi e salvare il comparto agricolo in un momento delicato per le coltivazioni.

L’IDROELETTRICO MASSIMA DISPONIBILITA’

La situazione in Piemonte indica che gli invasi sono al minimo storico e mostrano una riduzione del 40 o addirittura del 50% rispetto alla media storica. Quindi, i prossimi 15 giorni saranno cruciali per salvare le colture. Proprio per questo, si è avanzata la richiesta di disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico.

NUOVE INFRASTRUTTURE

Emerge l’esigenza di portare avanti la realizzazione degli invasi – in Italia risultano essere circa 1000 le richieste – motivo per il quale appare necessario accelerare. Pertanto, l’assessore intende farsi portavoce presso il Governo per la costituzione di un tavolo dedicato. Infine, la Regione ha anche assunto il coordinamento delle azioni delle Province, in modo da definire linee guida e procedure omogenee. (fonte: Confagricoltura Piemonte)

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