La Regione Piemonte ha deciso di istituire gli Stati Generali dell’Acqua per trovare una soluzione decisa e radicale al problema della siccità e della carenza idrica. L’annuncio è arrivato durante l’assemblea annuale di Anbi Piemonte (l’Associazione regionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue) che si è svolta nella Sala Trasparenza di Piazza Castello a Torino.
LE DICHIARAZIONI DI VITTORIO VIORA
«Siamo nell’occhio del ciclone di una situazione drammatica – ha sottolineato Vittorio Viora, presidente di Anbi Piemonte e vicepresidente nazionale. Abbiamo dieci-quindici giorni di tempo per dare una risposta al mondo agricolo, poi le coltivazioni potrebbero essere compromesse. Servono misure immediate per salvare il salvabile, poi interventi strutturali per il futuro: da decenni invochiamo inutilmente la realizzazione di bacini e invasi di raccolta delle acque piovane. La siccità di quest’anno evidenzia una crisi senza precedenti, siamo a un punto di non ritorno. Noi l’allarme l’avevamo già dato nell’autunno scorso e dobbiamo riconoscere che la Regione è intervenuta, ma ora serve un piano a più largo respiro».
SITUAZIONE MAI VISTA PRIMA D’ORA
«Una situazione d’emergenza mai vista prima d’ora” ha proseguito Mario Fossati, direttore di Anbi Piemonte, oltre che direttore generale di Est Sesia, il Consorzio irriguo più grande d’Italia, che serve la risaia piemontese e lomellina. E ha aggiunto: «Le reti irrigue denunciano una riduzione tra il 50 e l’80 per cento. Con un paradosso: la falda freatica sotto le risaie, se alimentata, potrebbe disporre di un serbatoio d’acqua naturale di estensione venti volte superiore a quella del Lago Maggiore. Non possiamo disperdere questo patrimonio». Si sta cercando di attingere a tutti i potenziali interlocutori e ai vicini di casa. Come la Valle d’Aosta e la Svizzera, chiedendo loro di rilasciare una parte delle riserve idriche dai loro bacini idroelettrici. Ma la risposta, in entrambi i casi, è stata negativa. La Regione è già intervenuta con 2,4 milioni di euro per finanziare i consorzi irrigui, come ha ricordato l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa. La somma è finalizzata a migliorare le opere esistenti. Intanto sono già pronti 10 progetti per 160 milioni, destinati ai micro-invasi.