Ha destato una sorpresa positiva l’annuncio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali secondo cui sono stati sbloccati i pagamenti dei contributi in favore degli agricoltori che hanno sottoscritto polizze assicurative per le avversità atmosferiche nelle campagne 2015 e 2016. Il contributo sarà erogato in tre tranche entro questo mese per un importo complessivo di circa 60 milioni di euro. Nei giorni scorsi, sono ripresi i pagamenti sospesi a dicembre 2017 a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice antimafia, che prevede ulteriori controlli anche a carico dei beneficiari di questa misura cofinanziata con fondi europei. I pagamenti rimanenti della campagna 2015 saranno effettuati con cadenza mensile, mano a mano che saranno portate a termine le istruttorie sulle domande a carico delle quali gli agricoltori stanno ricevendo in questi giorni comunicazioni individuali via PEC. Nel frattempo, parte la liquidazione dei contributi relativi alla campagna 2016. Il primo gruppo di pagamenti, calendarizzato per il 16 marzo 2018, riguarda circa 14 mila agricoltori. Gli altri pagamenti seguiranno con cadenza mensile per gruppi di domande, mano a mano che queste saranno acquisite a sistema e sarà portata a termine l’istruttoria. Per quanto concerne la campagna 2017, il bando per la presentazione delle domande è stato adottato con decreto del 7 febbraio 2018 ed è già possibile presentare le domande di sostegno. Il Piano assicurativo agricolo 2018 è stato invece pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 21 dicembre 2017. Come per gli anni precedenti, è possibile presentare la manifestazione di interesse per rendere eleggibile al sostegno la spesa, nei casi in cui gli Organismi pagatori non riescano a trasmettere i dati per la compilazione del Piano assicurativo individuale.
Tra le principali novità del piano assicurativo 2018, una riguarda le combinazioni minime dei rischi agevolabili, che scendono da tre a due, l’altra riguarda l’adeguamento automatico del piano assicurativo al cosiddetto Regolamento Omnibus, entrato in vigore il 1 gennaio 2018. Con l’emanazione del Regolamento Europeo Omnibus, si aprono infatti degli spiragli positivi. Si prevede infatti un incremento della percentuale di contributo europeo sulla spesa assicurativa dal 65 % attuale al 70 per cento, a patto che l’agricoltore continui ad assicurarsi su tre tipi di rischi. Il Regolamento prevede infatti la possibilità di scegliere polizze birischio, non possibili prima, e questa rappresenta una novità interessante per i risicoltori che non avevano vantaggio ad assicurare le risaie per la pioggia intensa. Le avversità da cui si trae vantaggio nell’assicurare una risaia sono grandine e vento forte, ed eventualmente lo sbalzo termico che può compromettere la corretta formazione della spiga. Nel caso di polizza birischio il contributo erogabile è ridotto al 60%, ma quantomeno è possibile scegliere. Spiega il direttore della Confagricoltura di Vercelli e Biella Paolo Guttardi: «i risicoltori storicamente hanno sempre fatto un ampio ricorso all’assicurazione contro la grandine, essendo la avversità più diffusa e frequente. La mancata copertura assicurativa espone le aziende, di norma a monocoltura e concentrate nel territorio e con un prodotto, il riso, estremamente suscettibile ai danni da grandine, tale da mettere a rischio la stessa sopravvivenza. E pertanto hanno sempre visto con favore l’intervento pubblico (prima statale poi comunitario) per abbassare i costi della polizza. Purtroppo le ultime procedure comunitarie legate alle gestione dei contributi nel sistema del Secondo Pilastro hanno creato numerose difficoltà pratiche e burocratiche nell’accesso ai contributi. Lo prova il fatto che a tutt’oggi numerose aziende non hanno ancora percepito i contributi relativi alla campagna assicurativa 2015 e per quella del 2016 siamo ancora alla fase di presentazione della domanda di pagamento. In più il fatto che il precedente Piano assicurativo agricolo (PAAN) prevedeva l’obbligo di assicurare almeno tre avversità con conseguente aumento dei costi, ha di fatto allontanato i risicoltori dall’assicurazione agevolata. Ci auguriamo che le modifiche del Piano assicurativo 2018 che prevedono la possibilità di assicurare solo due avversità e l’aumento del contributo comunitario possano far ritornare i risicoltori all’assicurazione agevolata. In gioco ci sono anche i finanziamenti comunitari, pari a circa 1,6 miliardi di euro, che se non spesi dall’Italia, tornano a Bruxelles a tutto vantaggio degli altri Stati membri».
Quest’anno, fa notare Confagricoltura Vercelli, la situazione è comunque ancora complessa: i ritardi sino ad ora maturati dall’Amministrazione pubblica nella gestione della sottomisura 17.1 del PSRN “Gestione del rischio” ed il conseguente rischio di disimpegno delle risorse laddove non si riuscisse, entro l’anno corrente, ad assicurare una spesa corrispondente almeno pari a 250 milioni di euro, oltre ad ulteriori 200 milioni circa (riserva di performance), hanno indotto AGEA ad accelerare le procedure in corso riferite alla campagna 2015. In particolare, sottolinea Guttardi, AGEA ha provveduto alla elaborazione del 6° lotto di domande di sostegno 2015; le aziende interessate saranno destinatarie di una comunicazione a mezzo PEC, avverso la quale l’agricoltore potrà proporre istanza di riesame entro i consueti 10 giorni. Complessivamente saranno inviate da AGEA circa 28.000 PEC (circa 10.000 al giorno a partire dal prossimo 27 febbraio); si tratta di tipologie di comunicazioni di differente tenore a seconda del diverso esito dell’istruttoria: 1) domande non ammissibili, con presenza di anomalie che comportano un contributo concedibile pari a euro 0; 2) domande con PAI che presentano le rese modificate in aumento; 3) domande con esito positivo/parzialmente positivo. Le aziende che non presenteranno istanza di riesame potranno procedere, decorsi i 10 giorni dal ricevimento della PEC, alla presentazione della domanda di pagamento. Con la stessa tempistica l’AGEA procederà al consolidamento dei dati della singola azienda. Viceversa, a seguito della presentazione dell’istanza sarà avviata la procedura per l’incontro con l’azienda (che presumibilmente potrà svolgersi presso la sede operativa del CAA di riferimento) al fine di esaminare la documentazione prodotta ed eventualmente risolvere l’anomalia.
Si esprime in termini fiduciosi, guardando al futuro, Angelantonio Colombo, direttore di Coprovi-Condifesa Pavia: «ci troviamo nella seconda metà della PAC 2014-2020. L’introduzione di questo regolamento può effettivamente agevolare i risicoltori e porre le basi per l’impostazione della nuova PAC del dopo 2020, perché se ci saranno effetti positivi di questo provvedimento ne verrà tenuto conto. Le compagnie assicurative stanno avanzando le loro offerte e noi del Condifesa stiamo informando i nostri assistiti circa le novità. Tra le novità, appare incoraggiante il fatto che la soglia minima di accesso al danno sia adesso del 20% invece che del 30%, e questo favorisce i risicoltori nell’accesso ai risarcimenti. Le avversità sono suddivise in tre grandi categorie: 1. Le catastrofali (alluvione, brina e gelo, siccità), caratterizzate da bassa frequenza ma alto impatto territoriale; 2. Avversità di frequenza (grandine, vento forte, eccesso di pioggia, eccesso di neve), frequenti ma a basso impatto territoriale e infine 3. Avversità accessorie (sbalzo termico e colpo di sole). Queste tipologie di avversità si possono combinare in diversi modi. Con le novità del Regolamento Omnibus possiamo stimare un risparmio del 15 % circa da parte delle aziende. La siccità è un tipo di avversità che ha caratterizzato le due ultime stagioni ma non si può definire frequente, mentre tra le avversità di frequenza, oltre alla dannosa grandine, ricordiamo il vento forte che potrebbe colpire le varietà di riso a taglia alta e quindi a maggiore rischio di allettamento».
La direttrice del Condifesa di Vercelli- Biella, Paola Pietropolis, è fiduciosa sull’imminente sblocco dei ritardi nei pagamenti del 2015 di cui sono state annunciate anche le date in questi giorni dal Ministero. «Prima del 2015 – ricorda – tutto funzionava molto bene, e gli agricoltori ricevevano il contributo regolarmente, ogni anno. Poi è stato istituito un meccanismo di controlli molto farraginoso, che ha previsto anche l’introduzione del PAI. Non è stato possibile districarsi nella maglia di questo sistema complesso e sono insorti molti problemi tecnici che hanno bloccato i pagamenti da parte di Agea. Il Regolamento Omnibus di per sé è un grande successo, può risollevare davvero gli agricoltori e i risicoltori in particolare, ma con questo meccanismo estremamente burocratizzato, che ha caratterizzato l’Italia più di altri paesi europei, si rischia di vanificare i vantaggi ottenuti sulla carta. Tuttavia l’intenzione e l’impegno di sbloccare i pagamenti del 2015 c’è tutta: ogni settimana si svolgono tavoli tecnici tra il Ministero, Agea, i Condifesa, i CAA e Asnacodi per arrivare ad una soluzione quanto più rapida possibile. A dimostrazione di questo impegno infatti è adesso uscita una comunicazione dal MiPAAF in cui viene annunciato lo sblocco imminente degli 8 milioni di euro relativi ai contributi del 2015, ma per adesso è prudente attendere gli elenchi di pagamento, ovvero le liste dei beneficiari che provengono da Agea, che sono teoricamente l’anticamera dei pagamenti effettivi sui conti correnti degli agricoltori». Autore: Sara Petrucci