La gravissima siccità e l’aumento record dei costi di produzione provocato dalla guerra in Ucraina sta mettendo in serio pericolo le semine di riso in Italia. L’allarme è lanciato da Coldiretti in occasione dell’avvio delle semine che potrebbero subire un taglio rilevante.
SCENARIO PREOCCUPANTE
Uno scenario preoccupante per il settore che raccoglie oltre il 50% dell’intera produzione Ue. La preoccupazione è maggiore proprio nel momento in cui i consumi alimentari mondiali potrebbero spostarsi in diversi Paesi dal grano al riso. Il dipartimento dell’agricoltura statunitense (Usda) evidenzia come i mercati cerealicoli globali siano stati colpiti dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla la quasi completa cessazione delle esportazioni di grano da quel Paese.
COSTI ALLE STELLE
All’esplosione dei costi energetici con impatti dal gasolio ai fertilizzanti, va aggiunta la preoccupazione per la grande siccità. La siccità è descritta dai livelli di falda eccezionalmente risicati e il rischio di riduzioni estive della risorsa idrica superiori al 30%. Qui, i livelli del Po sono scesi più bassi che in piena estate e i grandi laghi semi vuoti con il Maggiore che è ad appena il 28% del suo riempimento. La mancata disponibilità di acqua pesa nelle fasi iniziali di sommersione.
ACCORDI SALVA COSTI
«Per cercare di contrastare l’aumento dei costi di produzione bisogna lavorare fin da subito sugli accordi di filiera. Si tratta di uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un’equa distribuzione del valore lungo la filiera». Questo è affermato dal Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e dal Direttore Francesca Toscani. La riduzione del 90% di disponibilità di acqua a cui gli agricoltori devono far fronte per poter irrigare, li costringe a prendere iniziative imprenditoriali. L’obiettivo dell’innovazione deve essere un consumo minore di acqua, oppure a seminare quella parte di campi di cui non si ha la garanzia di poter bagnare».
MANCA ACQUA
Le ultime precipitazioni sono state deboli e poco incisive per cui l’area del distretto del Po è ancora in una condizione “estremamente deficitaria” per la quantità di risorsa idrica presente e stimata, secondo l’Osservatorio sulle crisi idriche dell’Autorità distrettuale.
Senza dimenticare la concorrenza sleale delle importazioni low cost dai Paesi asiatici che vengonoagevolate dall’Unione Europea nonostante non garantiscano gli stessi standard di sicurezza alimentare, ambientale e dei diritti dei lavoratori. (Fonte:Coldiretti Novara-Vco)