Un risicoltore su quattro non ha presentato la denuncia di superficie. Questo significa che anche quest’anno potrebbero verificarsi dei ritardi nella comunicazione dei dati sulle semine di riso, che vengono utilizzate dagli agricoltori per orientarsi nella vendita del raccolto. L’argomento divide, perché mentre l’industria dispone di tutti i dati necessari a gestire al meglio la compravendita, la parte agricola viene “statisticamente” indebolita da questa carenza. Il termine della presentazione è scaduto il 10 luglio e mancano ancora oltre 1.000 denunce. Poiché le aziende risicole italiane sono circa 4000 la “dimenticanza” riguarda un quarto del settore produttivo. E’ altresì vero che, secondo le notizie diffuse dalla Cia, sarebbero stati raccolti i restanti tre quarti di dichiarazioni: bisogna vedere se sia possibile una stima statisticamente corretta e significativa.
L’Ente nazionale risi ha invitato i risicoltori che non hanno ancora adempiuto l’obbligo di presentazione a compilare e presentare il modello di denuncia il più presto possibile, facendo sapere che l’ invio dovrà avvenire con le seguenti modalità: compilazione attraverso l’accesso all’area riservata agli operatori registrati presente sul sito (per eventuale attivazione del servizio chiedere informazioni al Centro Operativo di Vercelli tel. 0161-257031); consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi; trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli al numero 02 30131188; invio, tramite posta elettronica, a richieste@enterisi.it; invio, tramite posta elettronica certificata, a centro.operativo@cert.enterisi.it. Come si sa, la mancata presentazione della denuncia di superficie comporta la chiusura della posizione dell’azienda dagli elenchi dei produttori di riso e la conseguente impossibilità di rilasciare certificati di trasferimento risone. (30.07.2015)