Nella provincia di Pavia, la più flagellata dalla siccità 2022, l’Ente Risi ha deciso di proporre in alcuni degli incontri tecnici organizzati la presenza dei due principali consorzi irrigui del territorio risicolo lombardo. Nell’incontro di Mede ad intervenire è stata Est Sesia attraverso la parole del direttore, Mario Fossati.
LE MISURE SPECIFICHE PER LE RISAIE LOMBARDE
Egli, stimolato da Marco Romani, ricercatore di Ente Nazionale Risi, ha parlato della fattibilità di alcune misure del Psp lombardo i cui bandi dovrebbero aprire a maggio di quest’anno. In particolare l’attenzione è rivolta all’intervento SRA22, denominato “impegni specifici in risaia”, composto da 2 azioni per la risicoltura.
Vi è l’azione 1, la semina in acqua, che fornisce un premio di 200 €/ha l’anno ma deve essere effettuata per tutto il corso della programmazione e su almeno il 10% della superficie aziendale (non meno di 1 ha). L’azione 2 è suddivisa in due sotto-azioni, la 2.1, relativa alla realizzazione dei fossetti di scolo (ex fossetti per le rane) prevedendo un premio di 175 €/ha, e la 2.2, definita set-aside acquatico. Questa, unica tra le tre non ancora certa di essere attivata (il premio dovrebbe essere di poco inferiore ai 150 €/ha) e prevede la sommersione continua senza coltivazioni di una porzione aziendale precedentemente a riso, che non superi l’1% del totale aziendale.
Vi sono poi impegni opzionali, da attuare almeno due volte nel quinquennio in relazione a queste azioni, chiaramente in accordo con la fattibilità di tali scelte. Questi sono tre: il mantenimento delle stoppie fino a fine febbraio (premio 40 €/ha), il controllo della vegetazione sugli argini con mezzi meccanici (premio 90 €/ha) e la sommersione invernale delle camere per almeno 60 giorni dalla raccolta alla fine del mese di febbraio (premio 200 €/ha).
EST SESIA SPIEGA LE DIFFICOLTÀ NELL’ATTUARE LE AZIONI SOMMERSIONE
Appare evidente come le misure più remunerative tra queste siano legate alla possibilità di irrigare nel periodo invernale e nel periodo aprile-giugno. Come ha spiegato il direttore Fossati, in quest’ultimo caso non si prevedono grosse problematiche, pur rimanendo dipendenti dalle precipitazioni e dalle temperature di anno in anno. Tutti i tecnici presenti hanno incentivato questa pratica per permettere la ricarica della falda ed evitare che l’acqua venga sprecata in un periodo di scarso utilizzo negli ultimi anni. La sommersione invernale invece risulterà più difficile, seppur non impossibile 2 anni su 5, a causa dei lavori previsti su diversi canali nei prossimi anni grazie ai fondi del Pnrr. Autore: Ezio Bosso
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