Sommersione autunno/inverno delle risaie, una pratica agro ambientale poco diffusa, che soddisfa i risicoltori che da anni la effettuano. I vantaggi si affermano sia dal punto di vista agronomico, sia dal punto di vista cecologico, a lungo termine si aiuta il mantenimento delle falde acquifere.
Nella Provincia di Pavia, la sommersione autunno/inverno delle risaie è abbastanza diffusa, nelle Province di Novara e Vercelli è conosciuta ma poco eseguita, apprezzata dai giovani agricoltori come ripiego alla visura agro ambientale del sovescio. Il periodo di sommersione, che va da novembre a febbraio, quest’anno con il tardivo raccolto, solo pochi risicoltori sono riusciti ad iniziare nel mese di novembre la
sommersione.
L’ESPERIENZA DI ARTURO BRUSTIA
Arturo Brustia, Agronomo, Cascina Porra, comune di Castello d’Agogna PV, racconta: «Da 6 anni,eseguo questa pratica agronomica,quest’anno ho cominciato la sommersione a novembre dopo il taglio del riso, e devo dire che nel corso degli anni avuto effetti positivi, sul controllo delle malerba presenti in risaia, anticipa il processo di marciscenza delle sterpaglie ,con meno immissione di gas nell’aria,non vi sono problematiche nelle lavorazione del terreno in primavera, ed aiuta il mantenimento delle falde acquifere».
«I SEMI DELLE INFESTANTI MARCISCONO»
Luigi Ferraris, Cascina Alberona sita nel Comune di Mortara (PV), dichiara :«Non ricordo esattamente da quanti anni eseguo la sommersione autunno /inverno dalle risaie,praticamente da quando hanno iniziato nel PSR questa misura agro ambientale, si ha un abbattimento della flora, in quanto i semi della malerba rimanendo in superficie e tendono a marcire, ma non per tutte le varietà infestanti , i giavoni sono più tendenti al
marciume rispetto al riso crodo, in primavera con una minima lavorazione, si portano in superficie i semi ancora interi e così facendo si ha un miglior controllo nell’utilizzo dei prodotti chimici, a lungo termine si hanno benefici sulla falda acquifera, non si hanno grosse problematiche nella lavorazione del terreno in primavera ,e si ha un abbattimento della flora batterica».
PAGLIE E ALIMENTAZIONE DELLE FALDE
Fabrizio Borando, portavoce dell’Azienda Borando Piero-Fabio-Angelo e Fabrizio, Frazione Pisnengo, Comune di Casalvolone -NO-, racconta :«Eseguimo la sommersione da 3 anni, da quando abbiamo aderito alla misura quinquennale del PSR, disponendo di acqua propria non abbiamo grosse difficoltà nella sommersione, si hanno dei benefici nel degradamento della paglia eseguendo un leggero internamento prima della sommersione, con questa pratica agro ambientale a lungo termine ne beneficiano le falde acquifere».
Le aspettative di chi per il primo anno esegue questa pratica agro ambientale come Daniele Mainardi portavoce dell’Azienda Mainardi e Morani Società Agricola S.S. racconta:«Per noi è il primo anno di sommersione, abbiamo valutato le varie misure agro ambientali del PSR, per sostituire la misura del sovescio, la sommersione è iniziata l’8 novembre e prosegue fino all’8 gennaio per far drenare bene il terreno, la superficie di sommersione è di 100 su 115 ha,le nostre aspettative a lungo termine è il mantenimento e il rialzamento delle falde acquifere».
L’AZIENDA GREPPI
Giorgio Greppi portavoce dell’Azienda Agricola Greppi Giovanni e Giorgio S.S., Cascina Strà -VC- dice : «Per la mia Azienda è il primo anno che eseguiamo la sommersione ,per la mia azienda è stata una scelta economica per far quadrare il bilancio aziendale, è stato una valutata per sostituire la misura del PSR del sovescio, la superficie interessata è di ha 65, sui quali in primavera era stata effettuatala semina in acqua, mi aspetto dei benefici agronomica per quanto riguarda il degradamento della paglia, e a lungo termine che ne beneficiano anche le falde acquifere». Autore: Luisa Bertazzo.
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