SOLUZIONI INTEGRATE CONTRO LE INFESTANTI
Risicoltura integrata. Approccio integrato potrebbe essere la “parola d’ordine” uscita dal webinar organizzato da Ente Nazionale Risi nell’ambito del progetto InnovaWeedRice il 25 gennaio. Il webinar ha fornito conferme a livello sperimentale circa l’utilità di alcune buone pratiche per la gestione integrata delle infestanti della risaia. Si è offerta una prima panoramica sulla nuova “architettura verde” disegnata dalla riforma PAC in via di definizione.
CONDIZIONALITA’ RAFFORZATA
Ne ha parlato Tiziana Laconi di Regione Lombardia, illustrando i nuovi criteri di “condizionalità rafforzata” (con nuovi obblighi di tracciamento delle concimazioni fosfatiche oltre a quelle azotate già in corso). Gli ecoschemi proposti dall’Italia (poco applicabili alla risaia) e le nuove ACA (ovvero le misure Agro-Climatico-Ambientali) che, invece, in risaia potrebbero trovare diversi ambiti di intervento (dalla produzione integrata alla pianificazione della concimazione, dalla conservazione della biodiversità alle “cover” e via dicendo). Queste pratiche potrebbero consentire di recuperare una parte dei “tagli” che si prospettano nei finanziamenti comunitari.
Una architettura su cui Marco Romani, che ha coordinato il webinar, ha detto di nutrire addirittura “entusiasmo”…forse non del tutto condiviso dai risicoltori che paiono in genere molto preoccupati dalle prospettive della nuova PAC.
Sul piano tecnico-scientifico sono poi intervenute Laura Scarabel del CNR, che ha confermato lo stato delle conoscenze sul fronte delle resistenze agli erbicidi, e Silvia Fogliatto (Università di Torino) che ha illustrato uno studio sulla distribuzione delle infestanti in funzione delle modalità di semina e gestione dei suoli. Studi che pure confermano sperimentalmente le conoscenze acquisite.
RISICOLTURA INTEGRATA: CHIMICA E MECCANICA INSIEME
Simone Sgariboldi (ENR) ed Elio Dinuccio (UniTO) hanno illustrato una interessante sperimentazione volta ad integrare il diserbo chimico con quello meccanico, utilizzando vari cantieri e modalità di lavoro. Anche essa conferma l’utilità di questo approccio di cui RisoItaliano si è già occupato, comunque condizionato da alcuni fattori limitanti: semina rigorosamente all’asciutto, terreni sufficientemente sciolti, condizioni meteo favorevoli, attrezzature idonee, professionalità e disponibilità degli operatori anche a turni di lavoro intensi in funzione della fondamentale tempestività degli interventi.
RISICOLTURA INTEGRATA: MAPPATURA E DRONI
Non meno interessanti le relazioni dell’agronomo Gian Luca Rognoni e di Francesco Vidotto (UniTO) sulle modalità di mappatura delle infestanti per effettuare un diserbo di precisione in occasione della terminazione della vegetazione. Attraverso mappe di prescrizione ottenute con il volo di droni e rilievi NDVI sarebbe infatti possibile determinare quali aree del terreno irrorare con l’erbicida e quali non presentano infestazione da eliminare, con riduzione delle superfici trattate, dei quantitativi utilizzati e dei rischi per l’ambiente.
LA MODELLISTICA
Anche le relazioni immediatamente precedenti, svolte da Eleonora Miniotti (ENR) e Roberta Masin (UniPD), sono apparse molto interessanti, in quanto volte a determinare le tempistiche ottimali della tecnica falsa semina. Attraverso un approccio modellistico in fase di validazione si potrebbe individuare il momento migliore per effettuare il diserbo chimico e con esso la terminazione delle infestanti al momento presenti. Secondo le due ricercatrici sarà comunque necessario ancora qualche anno di sperimentazione per disporre di una modellistica scientificamente validata. E’ assai probabile che nel frattempo i principi attivi utili per il diserbo siano stati messi al bando dall’Unione Europea.