Dopo l’exploit dei risi ibridi, la Cina punta su nuove selezioni che consentano di coltivare anche in campi con un alto cuneo salino. La nuova varietà di riso ibrido sviluppata dal ricercatore cinese Yuan Longping, il “padre del riso ibrido”, vede risultati importanti nella produzione totale e nel miglioramento dei terreni con un alto cuneo salino: il suo ruolo, secondo i ricercatori, potrà essere importante nell’affrontare la scarsità di cibo a livello globale e migliorare l’ambiente.
Il riso super ibrido (Chaoyou 1000) coltivato in un campo di prova a Sanya, nella provincia meridionale di Hainan, ha raggiunto una resa media di 887,9 kg per mu (circa 0,07 ettari): una resa che si ritiene sufficiente a salvaguardare l’autosufficienza alimentare del paese nella produzione di cereali. Oltre ad aumentare la produzione, la squadra di Yuan ha anche cercato di selezionare riso tollerante al sale, che migliorerà l’utilizzo di terra ad alto contenuto salino. I semi saranno seminati in sei campi sperimentali, tra cui uno a Qingdao, nella provincia orientale dello Shandong, alla fine di maggio, con una scala di piantagioni che supera i 10.000 mu quest’anno (circa 700 ettari). I semi nei campi sperimentali sono stati selezionati da migliaia di combinazioni: la coltivazione del riso tollerante al sale può migliorare la produzione totale di cereali e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, secondo Zhang Guodong, vice direttore del centro di ricerca e sviluppo del mare di Qingdao.
Zhang ha aggiunto che a lungo termine, il riso piantato su terra salina migliorerebbe gradualmente il suolo e migliorerebbe la protezione dell’ambiente. Autore: Luciano Pellegrini