Nasce a Bologna il 23 agosto 1947, per iniziativa dell’allora Istituto per la cerealicoltura di Bologna ed oggi è la più grande realtà sementiera a capitale completamente italiano. SIS compie 70 anni, e festeggia questo traguardo aumentando la presenza sul mercato, grazie alla recente fusione con la società Pro.Se.Me di Enna, storica realtà siciliana che vanta nel proprio catalogo la varietà di frumento duro Simeto, varietà fra le più coltivate in Italia. La nuova società manterrà il nome SIS SpA e prevede per il 2017 un volume d’affari che supererà i 50 milioni di Euro.
Questa fusione è tesa a rafforzare il catalogo di SIS e la sua mission aziendale, che è la valorizzazione e la conservazione del Made in Italy, nel contesto italiano SIS è un modello di produzione di sementi con caratteristiche tradizionali e OGM free, frutto di una ricerca e sperimentazione tutta italiana e concentrata presso il centro ricerca di San Lazzaro di Savena.
SIS investe principalmente sui cereali a paglia, in particolar modo sul frumento e sul riso ed ha nel suo catalogo alcune delle varietà più coltivate sul territorio nazionale, ad esempio il frumento tenero Bologna, ai vertici ormai da anni e la novità Giorgione che è stata capace di raggiungere in tre anni circa 1.000 ettari certificati per la produzione di seme, nel frumento duro Marco Aurelio e Simeto, tra le varietà più coltivate in Italia e particolarmente apprezzate dai pastifici. Nel riso, oltre al Volano, che ha fatto la storia della risicoltura italiana, non ci si può dimenticare di Yume, un progetto partito 10 anni fa con la collaborazione di JFC (Japan Food Coroporation) per la coltivazione di riso da sushi in Italia e che oggi è una delle filiere più importanti nel panorama risicolo italiano.
SIS ha investito moltissimo nella ricerca in questi anni e sta guardando anche alle opportunità offerte dal patrimonio storico delle varietà italiane, grazie ad un accordo con CREA, ha avuto in esclusiva la varietà di grano duro “Senatore Cappelli”, varietà costituita dal Prof. Strampelli nel 1912 che oggi ritorna nei campi e sulle tavole degli italiani grazie a SIS. Il “Senatore Cappelli” è un grano duro antico, da cui si ottiene una semola con caratteristiche qualitative e organolettiche uniche e quindi una pasta più sana e digeribile. Tra le novità, c’è anche un mais che “Salva le api”, grazie al progetto “Salviamo le api per salvare il mondo”, che permette, a chi coltiva mais SIS, di avere gratuitamente una quota di seme di Facelia, così da poter seminare un ettaro di Facelia ogni 10 ettari di mais. Questo offre una fonte di cibo alternativa alle api e contribuisce ad aumentare la biodiversità e la gestione dell’appezzamento.