In un recente articolo vi abbiamo parlato della situazione complessa riguardante il periodo transitorio 2021-22 del Psr Piemonte, per il quale all’epoca non erano ancora state fatte scelte ufficiali. Nella giornata di venerdì scorso è stato emesso un comunicato, in cui si afferma che La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa (nella foto), ha approvato la delibera che permette l’attivazione per l’anno 2021 dei bandi relativi alle misure 10.1 e 11 del Programma di sviluppo rurale del Piemonte, rispettivamente per interventi agroambientali e agricoltura biologica. Ne abbiamo parlato subito, evidenziando come fosse rientrato un grave pericolo e quali fossero i dettagli, ma dobbiamo anche registrare il commento dei sindacati agricoli. Coldiretti Piemonte ha voluto esporre il proprio sul Psr biennio 2021-2022 attraverso le parole del presidente Roberto Moncalvo, che afferma: ‹‹I giovani sono una priorità, per questo auspichiamo entro il mese di luglio l’apertura del bando integrato (ovvero 6.1.1 Insediamento + 4.1.2 Miglioramento) utile per i giovani che vogliono scegliere l’agricoltura come prospettiva di futuro ed intendono avviare progetti e piani volti allo sviluppo aziendale. Parallelamente per quanto concerne le imprese agricole già attive, pianificata la possibilità di poter usufruire di un sostegno per realizzare interventi di miglioramento. Per superare, sotto questo punto di vista, le criticità e inefficienze registrate con i precedenti bandi è stata richiesta una revisione delle priorità e criteri di selezione, così da raggiungere l’obiettivo di una più efficace ed equilibrata distribuzione delle risorse disponibili (aspetto riguardante, in primis, le imprese ad indirizzo risicolo).›› Entrando nello specifico delle comunicazioni ricevute riguardo alla misure 10 e 11, Moncalvo aggiunge: ‹‹Bene la decisione assunta dalla Giunta lo scorso 9 aprile, inerente la possibilità di attivare gli interventi relativi alle misure agroambientali e quelle riconducibili all’agricoltura biologica. In tale ambito abbiamo richiesto l’apertura di un nuovo bando triennale per quanto concerne l’Operazione 10.1.2. (Interventi a favore della biodiversità nelle risaie) e la possibilità per i beneficiari di proseguire gli impegni assunti in relazione all’Operazione 10.1.3 (Agricoltura conservativa) – Azione 1 (Introduzione delle tecniche di minima lavorazione). In relazione alla Produzione Integrata (Operazione 10.1.1) se da un lato è prevista la possibilità di prosecuzione degli impegni assunti, dall’altro è in fase di discussione con la Commissione europea l’apertura di un bando triennale riservato ai giovani agricoltori che non hanno ancora aderito a questa operazione. ››
Queste novità vengono commentate anche da Giovanni Chiò, presidente di Confagricoltura Novara e Vco, che spiega: ‹‹Seguiamo la vicenda Psr da dicembre, ossia da quando si è iniziato a parlare di periodo transitorio 2021-2022. Riguardo alla prima proposta avevamo fatto degli appunti alla Regione in quanto incentivare determinate scelte agronomiche, come la semina su sodo, era dal nostro punto di vista estremamente fuori luogo. Altre pratiche come la minima lavorazione (spesso legata all’utilizzo di cover crop) si sono dimostrate molto più utilizzate in questi anni, soprattutto in risicoltura. La scelta di non modificare la misura è quindi positiva dal nostro punto di vista, avendo riscontrato delle criticità nell’accesso ai bandi per i risicoltori negli anni scorsi, che in questo modo si sarebbero aggravate. È fondamentale che i bandi destinati ai giovani siano più accessibili, grosso problema delle scorse pubblicazioni, in cui i regolamenti d’accesso erano a dir poco fuorvianti. Mi riferisco ai limiti di fatturato lordo aziendale imposti per l’accesso, sempre estremamente bassi ed incapaci di comprendere la maggioranza delle aziende risicole. Sulla prima revisione avevamo opinato anche lo stanziamento eccessivo di fondi sulle misure relative al mantenimento delle razze in abbandono e dei pascoli, evidenziando la presenza di altre priorità nel settore zootecnico, ci auguriamo di essere ascoltati al momento della distribuzione dei fondi. Riguardo alla possibile apertura di nuovi bandi sulla misura 11 (relativa all’agricoltura biologica), ritengo sia qualcosa di positivo, essendo necessario incentivare l’adozione di questa pratica colturale in un contesto di trasformazione della domanda come quello che stiamo vivendo, in cui la diversificazione del prodotto può essere davvero un asso nella manica delle aziende. ››
Manrico Brustia, presidente di Cia Novara, Vercelli e VCO, aggiunge: ‹‹Ritengo che il comunicato stampa emesso dalla Regione abbia portato buone notizie. Il nostro sindacato aveva proposto la conferma di questi bandi e lo sviluppo di nuovi, per questo esprimiamo soddisfazione per le scelte dell’Assessorato. In questo momento di difficoltà era importante dare continuità alle misure messe in campo fino ad oggi anche per questi due anni di transizione. L’apertura dei nuovi bandi, in particolare quello per i giovani agricoltori, è un’ulteriore notizia positiva e credo che la sua conferma dipenderà dallo stanziamento dei fondi. Incentivare i giovani all’accesso nel mondo agricolo, dandogli anche prospettive migliori per il futuro, è sicuramento un obbiettivo virtuoso, quindi lavoreremo affinché l’istanza venga confermata.››
Moncalvo, infine, ha voluto aggiungere che ‹‹con lo scopo di mantenere la giusta attenzione verso le aziende che operano in zona di montagna, richiesta una pianificazione triennale relativa all’Operazione 13.1.1 (Indennità compensativa). A fronte dell’introduzione di misure straordinarie in materia di qualità dell’aria, concordato lo stanziamento di adeguate risorse affinché sia possibile accompagnare le imprese agricole, in primis zootecniche, a porre in essere gli investimenti necessari e le tecniche gestionali adeguate per contenere le emissioni di ammoniaca in atmosfera. Abbiamo richiesto, inoltre, di mantenere elevata l’attenzione verso interventi finalizzati alla realizzazione reti-antigrandine (settore frutticolo), allo sviluppo di attività extra agricole (stante la sempre maggiore importanza che assume la multifunzionalità in ambito agricolo), al sostegno riconducibile alla partecipazione a regime di qualità con lo scopo di valorizzare le produzioni aziendali. Sulla misura 4.2.1, relativa alla Trasformazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli, è necessario rivedere i criteri per dare concretamente valore al Made in Piemonte. Questa misura del Psr deve finanziare tutte quelle imprese agroindustriali che si approvvigionano davvero in modo prevalente del prodotto agricolo piemontese ed italiano. L’obiettivo deve essere quello di incentivare e sostenere l’utilizzo, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli locali per sostenere realmente i vari comparti dell’agricoltura piemontese: dal cerealicolo al vitivinicolo, dall’ortofrutticolo al lattiero caseario e zootecnico. In conclusione, auspichiamo vi siano le condizioni, nel più breve arco temporale possibile, affinché, su base nazionale, si possa raggiungere alla definizione del riparto tra le Regioni delle risorse assegnate dall’Unione europea, in relazione al biennio 2021-2022, comprendenti anche i fondi riconducibili al Next Generation EU.›› Autore: Ezio Bosso