Prosegue il sempre preoccupante andamento meteoclimatico con accumuli nevosi abbondantemente sotto
la media, il Lago Maggiore che fatica a riempirsi e le falde in costante e fisiologico calo ben oltre i livelli
riscontrati lo scorso anno.
Rispetto alle scorse settimane la situazione non è purtroppo variata, e le precipitazioni delle scorse settimane
non hanno contribuito a migliorare la situazione. Gli indicatori sono ancora tutti quanto mai preoccupanti. È
in arrivo una perturbazione importante a nord delle Alpi occidentali, c’è da sperare che i fenomeni di pioggia
e neve interessino anche il versante sud così da contribuire almeno al riempimento parziale del lago Maggiore
e in parte al ripristino del manto nevoso.
ACCUMULO NEVOSO
Si è analizzata la situazione dell’accumulo nevoso al 6 aprile dell’ultimo quindicennio a diverse quote,
comprese tra 1300 e 2800 mslm, sul massiccio del Monte Rosa, la seguente tabella riporta i dati osservati:
Nelle ultime due settimane non si hanno avuto precipitazioni nevose in grado di invertire la mancanza di
accumulo. L’ultima precipitazione nevosa significativa è della prima decade di dicembre del 2021.
13. Analizziamo ora le medie complessive per anno tenendo conto delle 4 fasce altimetriche cumulando i dati
annuali indicati nella precedente tabella.
Emerge ancora come il dato al 6 aprile 2022 sia ancora il più basso degli ultimi 15 anni a pari data: 46 cm
contro una media di 150, cioè il 70 % meno della media dell’ultimo quindicennio. Un dato straordinariamente
basso, soprattutto perché influenzato dallo scarso accumulo alle quote superiori dove si riscontra un
accumulo di soli 64 cm a fronte di una media di 239 cm, un dato in peggioramento negli ultimi 15 giorni
passando dal 70 % al 73 % in meno della media nell’intorno dei 2800 mslm.
Per comodità di lettura riportiamo anche i dati organizzati in istogrammi e linee di tendenza.
In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale scarsità di accumulo nevoso
può essere sicuramente classificata con un valore 5, il massimo.
ACCUMULO RISERVA NEI LAGHI
Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, anche qui,
particolarmente complessa. Si riporta di seguito il grafico visionabile sul sito laghi.net:
Già la lettura del grafico evidenzia una situazione idrometrica di accumulo ancora di poco sopra lo zero. La
quota di invaso a Sesto Calende, negli ultimi 15 giorni, è leggermente aumentata raggiungendo i 9 cm, un dato
straordinariamente basso.
Il dato che resta ancora preoccupante, soprattutto se abbinato allo scarsissimo accumulo nevoso, è il dato
degli afflussi come si può rilevare nella seguente tabella:
Un afflusso medio di circa 60 m3/s è un dato estremamente allarmante che determina un tempo di
riempimento stimabile in mesi.
Ovviamente con le piogge primaverili tale durata temporale di riempimento verrà ridotta a qualche settimana
al più. Se permane l’assenza dell’accumulo nevoso come sopra richiamata, è utile rammentare che
l’autonomia del Lago Maggiore, in assenza di afflussi significativi (inferiori a 100 m3/s), pur adottando la quota
di invaso autorizzata a 150 cm ed ipotizzando una soglia minima di regolazione a – 20 cm, estendibile a – 50
cm, è ragionevolmente di circa 30 giorni, dopo di che sono inevitabili riduzioni importanti alle derivazioni
agricole e idroelettriche.
In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, se valutato
insieme alla scarsità di accumulo nevoso, determina un’allerta 4.
Come sopra richiamato, confidiamo che le piogge previste nelle prossime 48 ore possano contribuire ad un
parziale riempimento.
SITUAZIONE FALDA
Confagricoltura Pavia, prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al
termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po a Sartirana Lomellina.
L’analisi di dettaglio del comportamento della falda è iniziata nel maggio del 2021. Il seguente grafico
evidenzia l’andamento della falda con una escursione di oltre 300 cm tra il valore minimo riscontrato ed il
valore massimo misurato.
Negli ultimi 15 giorni si è riscontrato un ulteriore calo della falda di circa 4 cm, un calo meno sensibile delle
scorse settimane, ma il dato preoccupante è che la falda continua ad abbassarsi ben oltre il livello minimo
dello scorso anno. Attualmente siamo a oltre 34 cm in meno rispetto al 2021, come si può riscontrare dal
grafico. Tale peggioramento della piezometrica di riferimento, determinerà un inevitabile ulteriore ritardo
nella riattivazione di fontanili e colature.
SCALA DI ALLARME RISERVA IRRIGUA COMPARTO RISICOLO
Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda, si
ottiene un fattore 14 su un massimo di 15. Un indice di allarme quanto mai preoccupante, in peggioramento
rispetto alla precedente proiezione. (Fonte: Confagricoltura Pavia)