La Thailandia guarda all’Unione Europea, e all’Italia in particolare, come a un mercato in possibile espansione: secondo il Ministro del Commercio Phumtham Wechayachai, l’Unione Europea avrebbe revocato gli accordi fiscali, con condizioni più favorevoli sui dazi, al Vietnam e al Myanmar perché entrambi i Paesi non hanno tutelato i diritti fondamentali del lavoro, quindi la Thailandia potrebbe sfruttare al meglio questa opportunità fino al rinnovo degli accordi il prossimo anno. Lunedì della scorsa settimana Phumtham ha dichiarato di aver dato istruzioni ai rappresentanti commerciali delle ambasciate thailandesi di cercare opportunità di esportazione e l’inviato a Roma ha risposto che l’Italia ha bisogno di più riso a causa della siccità. LEGGI L’ARTICOLO QUI.
RISO THAI SFRUTTA ASSENZA DI ACCORDI FISCALI
Tuttavia, il ministro ha aggiunto che la Thailandia può sfruttare al massimo questa opportunità solo quest’anno, poiché si prevede che l’UE rinnovi gli accordi fiscali per il Vietnam e il Myanmar l’anno prossimo.Phumtham ha anche citato i dati del Global Trade Atlas per sostenere la sua convinzione che la Thailandia ha maggiori possibilità di esportare in Italia. La pubblicazione commerciale ha riportato che l’Italia ha importato riso per un valore di 303,29 milioni di dollari nel 2023, di cui la Thailandia ha importato riso per un valore di 23,62 milioni di dollari solo per la varietà Jasmine.
Con un aumento del 16,01% delle esportazioni di riso in Italia rispetto all’anno precedente, la Thailandia è diventata il terzo esportatore di riso dopo il Pakistan (113,63 milioni di dollari) e l’India (40,76 milioni di dollari).
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